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MERCATINI Finalmente, il grande ritorno

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Artigianato, oggetti della tradizione, sapori doc. Dal Nord al Sud tante occasioni per scoprire le eccellenze locali. Intorno una magica cornice, con eventi, mostre, concerti di Natale

Neppure la crisi energetica e il caro-bollette riescono ad affievolire la passione per i Mercatini di Natale, frequentati dal 51% delle famiglie italiane, secondo un’indagine di Coldiretti con l’istituto di ricerca Ixe sui dati 2021. Famiglie che rimangono ammaliate dall’atmosfera e dalla possibilità di fare acquisti e regali originali, soprattutto di natura enogastronomica. I più famosi si svolgono in Trentino-Alto Adige, ma non sono da meno altri appuntamenti, che oltre alle bancarelle propongono diversi eventi, come mostre in palazzi e castelli e itinerari in mezzo alla natura.
Presepi e stinchett
Un esempio? In Piemonte il Magico Paese di Natale è nella Top Ten europea dei mercatini natalizi stilata da European Best Destinations. Un’articolata manifestazione, diffusa tra Asti, i borghi di Govone e San Damiano (con un presepio vivente di 100 figuranti), tra Langhe e Monferrato. L’8 dicembre nell’ottocentesco Teatro Alfieri di Asti è in programma il Christmas Gala, con artisti dello Zelig e 40 voci del Sunshine Gospel Choir. Preludio al grande mercato di 130 bancarelle artigianali, provenienti da tutte le regioni italiane, a cui si affianca il Pala-Tartufo, dedicato all’oro bianco e alle eccellenze astigiane. Tema forte della manifestazione di quest’anno è l’albero di Natale, che si declina in un tragitto di installazioni a cono e alberi ad alto fusto con luci a risparmio energetico. Meno di 20 chilometri ed ecco Govone, che ha il suo fulcro natalizio nel Castello sabaudo illuminato a festa, con tanto di cometa lunga 17 metri. L’evento è il Natale in Casa Savoia: si attraversano stanze e saloni ammirando decori e tavole allestite secondo le tradizioni del casato reale.
Ma in Piemonte c’è un altro mercato dell’Avvento che vale la pena visitare: è quello di Santa Maria Maggiore in Val Vigezzo, fra il lago Maggiore e il Canton Ticino. Porta d’accesso al Parco Nazionale Val Grande che, secondo l’Associazione Mondiale Wilderness è “l’unica area naturale europea che conserva integralmente originali caratteristiche ambientali”. Il vernissage natalizio è previsto l’8 dicembre con lo show dell’Accademia Creativa, artisti specializzati in danza aerea e fuochi medievali. Poi arriva l’apertura del mercato, 200 espositori, fra i più interessanti per chi cerca artigianato vero: vetri e porcellane, manufatti in legno scolpito a mano, specialità gastronomiche di alta qualità. In particolare, c’è uno spazio food riservato solo ai prodotti della valle, dagli stinchett, focaccine di sfoglia sottile, allo squisito prosciutto montano affumicato con bacche di ginepro.
Santa Maria vanta musei particolari. La Casa del Profumo è intitolata al vigezzino Giovanni Feminis, che inventò l’acqua di Colonia. Il secondo e unico museo in Italia, con 10 mila visitatori l’anno, è dedicato agli Spazzacamini, mestiere un tempo molto diffuso nella zona, che nel 1500 era segnalata proprio come la Valle dello Spazzacamino.
Dolomiti: tra green e arte
L’Alto Adige è stato pioniere dei mercatini sostenibili e quello di Bolzano si guadagna ogni anno la certificazio
ne Green Event. Ovvero prodotti regionali, basso impatto ambientale, eco-riciclo. Quest’inverno il Christkindlmarkt bolzanino si espande dalla tradizionale piazza Walther al Parco Alcide Berloffa, lungo strade e cortili. Il Palazzo Mercantile, barocco, ospita il Natale dei Libri e dibattiti con gli autori, da Massimo Cacciari a Mario Giordano, poi concerti e una mostra fotografica per omaggiare il grande pianista Arturo Benedetti Michelangeli. Ma c’è un altro evento che celebra il patrono della città, Sant’Enrico da Bolzano (1250-1315), a cui si attribuiscono prodigi. Il vero prodigio, però, è la sede della mostra, Castel Roncolo, il maniero medievale “illustrato” per i suoi affreschi di dame ed eroici cavalieri, re Artù, Tristano e Isotta (runkelstein.info/castello). Altre emozioni? Le Magie Natalizie, mercatino nella natura a 20 minuti da Bolzano sparpagliato intorno al lago di Carezza, in cui si specchiano le cime di Latemar e Catinaccio. La magia sta proprio nel panorama, nella passeggiata serotina illuminata da lanterne e nel tour guidato con le fiaccole.
E poi Merano, con uno dei mercati più antichi d’Italia, che si snoda lungo il fiume dalla piazza delle Terme, che durante l’Avvento restano aperte fino a mezzanotte (termemerano.it). Specialità? Lana, Loden, speck, ghirlande profumate. Non mancano iniziative come i tour a piedi con le lanterne, per esplorare una città che non è solo eleganza asburgica. Lo dimostra il Kunst Merano, 500 metri quadrati votati alle mostre d’avanguardia come Pain Into Power, opere di denuncia politica e sociale (fino al 29/1). Ma Merano è famosa anche per i suoi parchi, da scoprire con le visite guidate Segreti di Merano, Giardino d’inverno (sabato, 17/12).
Nelle foreste della land art
I Christmas Market sono spesso un pretesto per rendersi conto di quante siano le meraviglie italiane. Lo è quello di Avio in Trentino, allestito fra le possenti mura duecentesche del Castello sovrastante, con le sue cinque torri. la Vallegarina. Suggestiva la location, un bene Fai, incantevoli le battaglie affrescate nella Sala delle Guardie e le feste gentilizie nella Camera di Amore.
Natura & cultura è sempre più il binomio vincente dell’Avvento. Un esempio? Un weekend lungo in Valsugana, con una camminata nei boschi per ammirare le installazioni di Arte Sella, aperto anche in inverno. Shopping di artigianato creativo e di lunga tradizione al Mercatino dei Canopi a Pergine. Poi, ci si può spostare per una decina di chilometri a Levico Terme, pronti ad affrontare i numerosi appuntamenti
del Natale Asburgico. Ci sono il mercato nel parco secolare fra alberi monumentali, feste gastronomiche a tema miele o formai de malga, sfilate in costume asburgico, che fan sembrare di trovarsi in una favola illustrata. Infine, un salto a Rovereto è l’occasione per visitare la mostra colossal del Mart, Giotto e il 900 (8/12-19/3), per scoprire come gli artisti moderni, da Carrà a Fontana, si sono ispirati al grande Maestro della pittura.
I gioielli dell’Emilia Romagna
Se il Natale è musica, allora bisogna ascoltare i concerti in un teatrino del ‘700 a Sant’Agata Feltria, borgo tutt’altro che sonnacchioso, fra i colli del Montefeltro romagnolo. Ospita Il Paese di Natale, con mercatino, sfilate, renne giunte proprio dalla Lapponia: tutto nella tradizione. Ma la popolarità di questa manifestazione è legata ai gioielli locali. Primo: il teatrino in legno, con il sipario firmato da Romolo Liverani (18091872), che ha decorato teatri e palazzi in ogni angolo d’Emilia. Qui, dove Vittorio Gassman ha declamato Dante, i concerti dell’Avvento sono degni di nota. L’8 dicembre appuntamento con armonie di flauto e arpa del Duo Arcadia, applaudito in tanti castelli francesi. Il 18 dicembre La Luce di Yule, racconti d’inverno per arpa e gironda, strumento a corde che accompagnava i canti gregoriani. Secondo gioiello del borgo sono i tartufi, glorificati in un ecomuseo e durante i Piatti dell’Avvento, quando le trattorie propongono menu regionali del Natale, trifole comprese. Terzo gioiello: le chiese, da San Francesco delle Rose, con un organo ligneo dell’XI secolo, alla Collegiata di Sant’Agata, entrambe tappe di un percorso di diorami a tema presepi.

Fonte: Dove