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Medicina, 'zona rossa ', è una città fantasma

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Una città fantasma, zona rossa nella Bassa Bolognese ‘cinturata’ dalle forze dell’ordine per impedire entrate e uscite: nel Comune di Medicina la giornata è lunga e la battaglia contro il Coronavirus si combatte ora per ora nel ‘bunker’ di casa.

Per la cittadina di circa 10mila abitanti, epicentro del contagio bolognese, sono passate poco più di 24 ore di totale isolamento. L’ordinanza sarà in vigore fino al prossimo 3 aprile.

“Questa non è la nostra vita. Nessuno è mai pronto ad una situazione del genere,senz’altro poco piacevole. Ma non c’era scelta. Occorre accettare questa situazione e fare uno sforzo per invertire il trend”, ha detto all’AGI, il sindaco di Medicina, Matteo Montanari, oggi al lavoro in municipio insieme ad alcuni assessori per studiare, tra le altre cose, misure a favore delle tante imprese costrette a chiudere. E per rispondere alle numerose chiamate dei cittadini in molti rimasti sorpresi dalle nuove misure restrittive.

“I cittadini sono stupiti dal fatto – ha sottolineato il sindaco – che ci siano stati tanti casi nel nostro Comune, ma questa è la sfida che ci tocca vivere. Non sappiamo come sia arrivato un virus così aggressivo. Serviva una soluzione drastica per non vanificare il lavoro fatto fino adesso”. Il risveglio, ieri mattina, è stato brusco e in molti (il provvedimento è stato urgente e quindi il preavviso è stato minimo) si sono trovati impreparati. La lotta è contro un virus particolarmente aggressivo ed infettivo. In una bocciofila, la prima settimana di marzo, sono rimasti contagiati 16 anziani in un solo giorno.

Ora il ‘bollettino’ è cresciuto in modo ‘anomalo‘: sono oltre 70 le persone positive di cui 20 sono ricoverati in ospedale e gli altri in cura a casa. Oltre un centinaio, poi, i cittadini in isolamento fiduciario. Nove i decessi, per la maggior parte, ultrasettantenni. Ora oltre all’aspetto sanitario preoccupano anche le ricadute della ‘stretta’ sull’economia cittadina. Intanto il Comune, insieme all’azienda sanitaria, ha attivato alcune misure per assistere sul fronte sanitario i residenti. “L’Ausl di Imola – ha spiegato il sindaco – ha attivato un servizio di triage telefonico legato all’emergenza sanitaria. Inoltre tutti i pomeriggi i medici di base visitano a domicilio le persone positive al coronavirus”. 

 

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Fonte: cronaca agi


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