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di Adele Scirrotta

Lo sviluppo rurale è strettamente connesso alla politica agricola comune (PAC) e alle misure di sostegno all’occupazione.

Le misure e gli strumenti giuridici dello sviluppo rurale, tradizionalmente frammentati, hanno sempre sofferto di mancanza di coordinamento, sebbene con la nuova riforma si cerchi di allinearsi sempre più sulle direttive europee.

Gli imprenditori del settore credono che sia opportuno dare un ulteriore contributo affinché l’imprenditoria femminile in agricoltura e nel mondo rurale si sviluppi e sia sempre più sostenuta e conosciuta. In questo contesto, i consumatori, attraverso politiche territoriali, dovranno essere messi in condizione di conoscere il valore culturale, sociale e ambientale dell’agricoltura.

Si possono e si devono migliorare le politiche sociali per il mondo rurale, con il leale confronto tra le rappresentanze del mondo agroalimentare, con il loro coinvolgimento per le scelte più opportune. Nella lunga filiera dal produttore al consumatore, l’impresa agricola dovrà avere, in un futuro prossimo, un ruolo determinante in condizioni di pari opportunità con gli altri attori economici. Dovranno essere migliorati i servizi che consentono agli imprenditori agricoli di conquistare il mercato con maggiore facilità e continuità, per tale motivo le istituzioni preposte alla governance dovrebbero impiegare al meglio le risorse europee per il comparto agricolo, industriale e ambientale, in un’ottica di sistema.

L’agricoltura deve essere integrata nelle politiche di sviluppo economico-sociale come uno degli attori principali.

È su questi temi che occorre confrontarsi tra Governo/Ministeri e attori del settore agroalimentare, affinché si possa rappresentare politicamente, ma soprattutto efficacemente, il comparto agricolo che è collante e motrice dello sviluppo passato presente e futuro del nostro territorio.

Concludiamo con una frase sempre attuale “fornire alla gente rurale diritti di accesso e sicurezza al territorio; è fondamentale ridurre la povertà, per emancipare le persone e le comunità povere, e promuovere la più ampia crescita economica e l’armonia sociale” (Prosterman, Mitchell e Hanstad, 1990).

di Adele Scirrotta

Lo sviluppo rurale è strettamente connesso alla politica agricola comune (PAC) e alle misure di sostegno all’occupazione.

Le misure e gli strumenti giuridici dello sviluppo rurale, tradizionalmente frammentati, hanno sempre sofferto di mancanza di coordinamento, sebbene con la nuova riforma si cerchi di allinearsi sempre più sulle direttive europee.

Gli imprenditori del settore credono che sia opportuno dare un ulteriore contributo affinché l’imprenditoria femminile in agricoltura e nel mondo rurale si sviluppi e sia sempre più sostenuta e conosciuta. In questo contesto, i consumatori, attraverso politiche territoriali, dovranno essere messi in condizione di conoscere il valore culturale, sociale e ambientale dell’agricoltura.

Si possono e si devono migliorare le politiche sociali per il mondo rurale, con il leale confronto tra le rappresentanze del mondo agroalimentare, con il loro coinvolgimento per le scelte più opportune. Nella lunga filiera dal produttore al consumatore, l’impresa agricola dovrà avere, in un futuro prossimo, un ruolo determinante in condizioni di pari opportunità con gli altri attori economici. Dovranno essere migliorati i servizi che consentono agli imprenditori agricoli di conquistare il mercato con maggiore facilità e continuità, per tale motivo le istituzioni preposte alla governance dovrebbero impiegare al meglio le risorse europee per il comparto agricolo, industriale e ambientale, in un’ottica di sistema.

L’agricoltura deve essere integrata nelle politiche di sviluppo economico-sociale come uno degli attori principali.

È su questi temi che occorre confrontarsi tra Governo/Ministeri e attori del settore agroalimentare, affinché si possa rappresentare politicamente, ma soprattutto efficacemente, il comparto agricolo che è collante e motrice dello sviluppo passato presente e futuro del nostro territorio.

Concludiamo con una frase sempre attuale “fornire alla gente rurale diritti di accesso e sicurezza al territorio; è fondamentale ridurre la povertà, per emancipare le persone e le comunità povere, e promuovere la più ampia crescita economica e l’armonia sociale” (Prosterman, Mitchell e Hanstad, 1990).