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L’INTENSA STAGIONE TEATRALE CATANESE

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Palco Off” riprende le recite dal 20 novembre con due produzioni interne e altri spettacoli fino ad aprile 2022. Il “Teatro della Città” inaugura la stagione con un monologo di e con Saverio La Ruina (19 novembre)

Palco Off” ritorna con un cartellone che tocca temi di attualità e immaginari, vite vissute o nate dall’osservazione di realtà contemporanee. Con la direzione artistica di Francesca Vitale e la direzione organizzativa di Renato Lombardo, riparte una rassegna che grazie anche al consolidato sodalizio con il World Fringe seleziona nei circuiti dei Festival Fringe/Off nazionali e internazionali quanto di più innovativo offra il panorama. Otto spettacoli in totale in scena da Novembre 2021 ad Aprile 2022, presso il Centro Zō (Centro Culture Contemporanee, Piazzale Chinnici, 6 – Catania).

Due le produzioni interne: Parole Mute 2.0 (sabato 20 e domenica 21 novembre), un grande ritorno, una nuova edizione, completamente rinnovata nella scenografia ed arricchita nei contenuti e Ho Incontrato Dio Online (sabato 18 e domenica 19 dicembre), in prima nazionale, una storia che parla insieme di radicalizzazione, delle insidie e meccanismi di seduzione della rete sugli adolescenti, di rapporti generazionali.

L’Avare: d’après Molière (sabato 4 e domenica 5 dicembre), produzione Tabola Rassa (Francia,) selezionato al Festival D’Avignon dove ha riscosso grande successo di pubblico e critica. Dopo 650 repliche, anche da noi una versione maliziosa, ingegnosa e divertente di un classico del teatro, mai visto prima, che diventa un pretesto per le digressioni più stravaganti. Teatro dell’oggetto dove i personaggi che prendono vita sono semplici “attrezzature idrauliche” ed il bene “prezioso”, il tesoro di Arpagone, è la più importante risorsa del nostro pianeta: l’acqua.

Ha girato il mondo in lingua francese ma essendo molto mimato è di facilissima comprensione.

Santa subito (sabato 22 e domenica 23 gennaio), produzione L’Eccezione 2.0 (Cagliari), selezionato al Milano Off Fringe Festival; una “stand-up mistica”, un semiserio prontuario di santi per far fronte alle grandi e piccole tragedie del quotidiano.

La scuola non serve a nulla (sabato 12 e domenica 13 febbraio), produzione Teatro della Cooperativa (Milano). La descrizione di una tagliente quanto comica “buona scuola”. Un professore di frontiera ci conduce in un tragicomico, attualissimo viaggio nel mondo della scuola degli ultimi anni.

Con Sorte (sabato 5 e domenica 6 marzo), produzione La Pentola Nera/Piccolo Teatro Patafisico. Un storia di ordinaria follia nella Sicilia delle estorsioni, dei ricatti e delle intimidazioni. Una parola scissa per le accezioni che le sono proprie: unione e complicità ma anche imprevedibilità del destino. Un testo amaro e cinico.

Il Coro di Babele (sabato 26 e domenica 27 marzo), produzione Barbe à Papa Teatro (Palermo), selezionato al Milano Off Fringe Festival. Uno spettacolo attuale, dinamico che narra le vicissitudini dei nostri giovani che migrano all’estero in cerca di migliori opportunità di vita, con situazioni che hanno come comune denominatore le difficoltà della lontananza dai luoghi d’origine.

Raffaello Il figlio del vento (sabato 23 e domenica 24 aprile), una produzione Teatro Stabile dell’Umbria e DOC servizi, con Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo di Matteo Castellan: ci tuffiamo nella sorprendente vita e nelle opere del grande Maestro. E’ un percorso rutilante attraverso la vita di un artista prodigioso, un viaggio appassionante, un’immersione con immagini e parole dentro i capolavori di Raffaello, rendendo vivi i personaggi ritratti.

Tante sono le iniziative proposte agli abbonati: “NoiOff” coinvolgerà il nostro pubblico in un laboratorio di idee: si leggerà, si commenterà e si creerà un testo definitivo partendo da un testo in bozza che diverrà una nuova produzione; “l’Abbonato in scena”, iniziativa sospesa nell’ultima edizione, che attende ancora di essere realizzata e i seminari con gli artisti. Le repliche degli spettacoli si terranno il sabato alle h. 21:00 e la domenica, pomeridiana alle h. 18:00. L’appuntamento tradizionale di incontro con gli Aut-Attori andati in scena, tanto gradito dal pubblico, sarà confermato ed inoltre saranno sorteggiati omaggi offerti dagli sponsor tecnici. Tante sono le proposte di abbonamenti e saranno agevolati gli ex abbonati all’ultima e interrotta stagione.

Info e prenotazioni al 342 5572121 anche whatsapp (www. palcooff.it).

Fonte: Ufficio Stampa

DISSONORATA

Il monologo di e con Saverio La Ruina inaugura – venerdì 19 novembre – la sezione Nuovoteatro e l’intero cartellone del Piccolo Teatro della Città

Partire dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, per offrire lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Lo spettacolo Dissonorata – Un delitto d’onore in Calabria di e con Saverio La Ruina da quasi quindici anni stimola proprio questa riflessione. La pièce, prodotta da Scena Verticale, sarà finalmente anche a Catania al Piccolo Teatro della Città, venerdì 19 e sabato 20 novembre (ore 21). Due date imperdibili che aprono la sezione nuovoteatro del cartellone che Il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale dedica alla drammaturgia contemporanea nonché l’intera programmazione del “Piccolo” che si snoderà nei prossimi mesi con ben 22 spettacoli nelle 4 sezioni (Stagione 55°, nuovoteatro, Il Novecento, Teatro Civile). E così il pubblico catanese potrà godere la meraviglia di questo intenso monologo, che vanta le musiche dal vivo di Gianfranco De Franco e la collaborazione alla regia e contributo alla drammaturgia di Monica De Simone. Uno spettacolo originale che è stato tradotto e rappresentato in Inghilterra, Francia, Germania, Irlanda, Argentina, Croazia, Belgio, Bosnia, Svizzera, Venezuela e che è stato premiato in questi anni sia per il testo, sia per l’interpretazione: Premio UBU 2007 “Migliore attore italiano” – “Migliore testo italiano”; Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010; Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 – Nomination “Migliore interprete di monologo”; Premio Ugo Betti per la drammaturgia 2008; “Segnalazione speciale”; Premio G. Matteotti 2007 “Segnalazione della commissione”.

Spesso – dice Saverio La Ruina -, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava”. L’intenso monologo di La Ruina porta lo spettatore nella Calabria degli Anni ’70, dove la povera Pascalina ha talmente tanta paura addosso di non riuscire a sposarsi che infrange tutti i tabù. La donna, parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale. Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un’amara ironia.

Fonte: Ufficio Stampa

Palco Off” ritorna con un cartellone che tocca temi di attualità e immaginari, vite vissute o nate dall’osservazione di realtà contemporanee. Con la direzione artistica di Francesca Vitale e la direzione organizzativa di Renato Lombardo, riparte una rassegna che grazie anche al consolidato sodalizio con il World Fringe seleziona nei circuiti dei Festival Fringe/Off nazionali e internazionali quanto di più innovativo offra il panorama. Otto spettacoli in totale in scena da Novembre 2021 ad Aprile 2022, presso il Centro Zō (Centro Culture Contemporanee, Piazzale Chinnici, 6 – Catania).

Due le produzioni interne: Parole Mute 2.0 (sabato 20 e domenica 21 novembre), un grande ritorno, una nuova edizione, completamente rinnovata nella scenografia ed arricchita nei contenuti e Ho Incontrato Dio Online (sabato 18 e domenica 19 dicembre), in prima nazionale, una storia che parla insieme di radicalizzazione, delle insidie e meccanismi di seduzione della rete sugli adolescenti, di rapporti generazionali.

L’Avare: d’après Molière (sabato 4 e domenica 5 dicembre), produzione Tabola Rassa (Francia,) selezionato al Festival D’Avignon dove ha riscosso grande successo di pubblico e critica. Dopo 650 repliche, anche da noi una versione maliziosa, ingegnosa e divertente di un classico del teatro, mai visto prima, che diventa un pretesto per le digressioni più stravaganti. Teatro dell’oggetto dove i personaggi che prendono vita sono semplici “attrezzature idrauliche” ed il bene “prezioso”, il tesoro di Arpagone, è la più importante risorsa del nostro pianeta: l’acqua.

Ha girato il mondo in lingua francese ma essendo molto mimato è di facilissima comprensione.

Santa subito (sabato 22 e domenica 23 gennaio), produzione L’Eccezione 2.0 (Cagliari), selezionato al Milano Off Fringe Festival; una “stand-up mistica”, un semiserio prontuario di santi per far fronte alle grandi e piccole tragedie del quotidiano.

La scuola non serve a nulla (sabato 12 e domenica 13 febbraio), produzione Teatro della Cooperativa (Milano). La descrizione di una tagliente quanto comica “buona scuola”. Un professore di frontiera ci conduce in un tragicomico, attualissimo viaggio nel mondo della scuola degli ultimi anni.

Con Sorte (sabato 5 e domenica 6 marzo), produzione La Pentola Nera/Piccolo Teatro Patafisico. Un storia di ordinaria follia nella Sicilia delle estorsioni, dei ricatti e delle intimidazioni. Una parola scissa per le accezioni che le sono proprie: unione e complicità ma anche imprevedibilità del destino. Un testo amaro e cinico.

Il Coro di Babele (sabato 26 e domenica 27 marzo), produzione Barbe à Papa Teatro (Palermo), selezionato al Milano Off Fringe Festival. Uno spettacolo attuale, dinamico che narra le vicissitudini dei nostri giovani che migrano all’estero in cerca di migliori opportunità di vita, con situazioni che hanno come comune denominatore le difficoltà della lontananza dai luoghi d’origine.

Raffaello Il figlio del vento (sabato 23 e domenica 24 aprile), una produzione Teatro Stabile dell’Umbria e DOC servizi, con Matthias Martelli, accompagnato dalle musiche dal vivo di Matteo Castellan: ci tuffiamo nella sorprendente vita e nelle opere del grande Maestro. E’ un percorso rutilante attraverso la vita di un artista prodigioso, un viaggio appassionante, un’immersione con immagini e parole dentro i capolavori di Raffaello, rendendo vivi i personaggi ritratti.

Tante sono le iniziative proposte agli abbonati: “NoiOff” coinvolgerà il nostro pubblico in un laboratorio di idee: si leggerà, si commenterà e si creerà un testo definitivo partendo da un testo in bozza che diverrà una nuova produzione; “l’Abbonato in scena”, iniziativa sospesa nell’ultima edizione, che attende ancora di essere realizzata e i seminari con gli artisti. Le repliche degli spettacoli si terranno il sabato alle h. 21:00 e la domenica, pomeridiana alle h. 18:00. L’appuntamento tradizionale di incontro con gli Aut-Attori andati in scena, tanto gradito dal pubblico, sarà confermato ed inoltre saranno sorteggiati omaggi offerti dagli sponsor tecnici. Tante sono le proposte di abbonamenti e saranno agevolati gli ex abbonati all’ultima e interrotta stagione.

Info e prenotazioni al 342 5572121 anche whatsapp (www. palcooff.it).

FONTE: UFFICIO STAMPA

Teatro della Città – Centro di produzione teatrale

DISSONORATA

Il monologo di e con Saverio La Ruina inaugura – venerdì 19 novembre – la sezione Nuovoteatro e l’intero cartellone del Piccolo Teatro della Città

Partire dalla “piccola” ma emblematica storia di una donna calabrese, per offrire lo spunto per una riflessione sulla condizione della donna in generale. Lo spettacolo Dissonorata – Un delitto d’onore in Calabria di e con Saverio La Ruina da quasi quindici anni stimola proprio questa riflessione. La pièce, prodotta da Scena Verticale, sarà finalmente anche a Catania al Piccolo Teatro della Città, venerdì 19 e sabato 20 novembre (ore 21). Due date imperdibili che aprono la sezione nuovoteatro del cartellone che Il Teatro della Città – Centro di Produzione Teatrale dedica alla drammaturgia contemporanea nonché l’intera programmazione del “Piccolo” che si snoderà nei prossimi mesi con ben 22 spettacoli nelle 4 sezioni (Stagione 55°, nuovoteatro, Il Novecento, Teatro Civile). E così il pubblico catanese potrà godere la meraviglia di questo intenso monologo, che vanta le musiche dal vivo di Gianfranco De Franco e la collaborazione alla regia e contributo alla drammaturgia di Monica De Simone. Uno spettacolo originale che è stato tradotto e rappresentato in Inghilterra, Francia, Germania, Irlanda, Argentina, Croazia, Belgio, Bosnia, Svizzera, Venezuela e che è stato premiato in questi anni sia per il testo, sia per l’interpretazione: Premio UBU 2007 “Migliore attore italiano” – “Migliore testo italiano”; Premio Hystrio alla Drammaturgia 2010; Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro 2007 – Nomination “Migliore interprete di monologo”; Premio Ugo Betti per la drammaturgia 2008; “Segnalazione speciale”; Premio G. Matteotti 2007 “Segnalazione della commissione”.

Spesso – dice Saverio La Ruina -, ascoltando le storie drammatiche di donne dei paesi musulmani, mi capita di sentire l’eco di altre storie. Storie di donne calabresi dell’inizio del secolo scorso, o della fine del secolo scorso, o di oggi. Quando il lutto per le vedove durava tutta la vita. Per le figlie, anni e anni. Le donne vestivano quasi tutte di nero, compreso una specie di chador sulla testa, anche in piena estate. Donne vittime della legge degli uomini, schiave di un padre-padrone. E il delitto d’onore era talmente diffuso che una legge apposita quasi lo depenalizzava”. L’intenso monologo di La Ruina porta lo spettatore nella Calabria degli Anni ’70, dove la povera Pascalina ha talmente tanta paura addosso di non riuscire a sposarsi che infrange tutti i tabù. La donna, parlando del proprio villaggio, parla della condizione della donna nel villaggio globale. Nello spettacolo risuonano molteplici voci di donne. Voci di donne del sud, di madri, di nonne, di zie, di loro amiche e di amiche delle amiche, di tutto il parentado e di tutto il vicinato. E tra queste una in particolare. La “piccola”, tragica e commovente storia di una donna del nostro meridione. Dal suo racconto emerge una Calabria che anche quando fa i conti con la tragedia vi combina elementi grotteschi e surreali, talvolta perfino comici, sempre sul filo di un’amara ironia