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Libia, portavoce Saleh: a Palermo scontro fra le delegazioni

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A parte la stretta di mano tra il presidente del Governo di accordo nazionale, Fayez al Serraj, e il maresciallo Khalifa Haftar, il clima tra i rappresentati libici alla Conferenza di Palermo sul futuro del Paese è stato tutt'altro che cordiale: a sostenerlo è Fathi al Marimi, portavoce del presidente della Camera dei rappresentanti di Tobruk, Aguila Saleh, e quindi filo-Haftar, il quale ha ricostruito le tensioni al summit tra battibecchi e veti incrociati. Secondo il portavoce di Saleh, citato da siti locali tra cui al-Marsad, durante l'incontro con le delegazioni libiche a un certo punto "il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiesto a quella di Haftar (di cui non faceva parte il generale, ndr) di lasciare la riunione". Saleh ha detto di essersi opposto, facendo notare che in quel caso "avrebbe lasciato la sala anche lui".

Allora Conte avrebbe acconsentito alla permanenza, ma poi durante l'intervento dei rappresentanti di Haftar, sia Serraj che Khaled al Mishri, presidente dell'Alto consiglio di Stato, sono usciti. Saleh, da parte sua, ha detto di essersi rifiutato di replicare all'intervento di Serraj  perché, "non avendo ottenuto la fiducia del Parlamento di Tobruk, non è riconosciuto come presidente del governo". 

Vedi: Libia, portavoce Saleh: a Palermo scontro fra le delegazioni
Fonte: estero agi


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