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Legge di bilancio 2022. Quanto spetta alla scuola

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Previsto per il settore dell’istruzione uno stanziamento di oltre 900 milioni di euro. Anche nel Pnrr è previsto uno stanziamento a regime per le spese di funzionamento delle scuole dell’infanzia e dei nidi che saranno attivati con i fondi del Piano concordato con l’Europa 

di Anna La Mattina

Il 30/12/2021 la Camera dei deputati ha approvato, in via definitiva, la Legge di bilancio per il 2022. La Legge 234 del 30/12/2021, che è entrata in vigore il 1° gennaio 2022, prevede, per la Scuola, uno stanziamento di oltre 900 milioni per il settore dell’Istruzione.

Il Ministro Patrizio Bianchi, nell’intervista dopo l’approvazione, sottolinea come, con la nuova Legge Finanziaria, si voglia elevare il profilo della qualità, nella scuola italiana:

Con la legge di bilancio stanziamo più di 900 milioni per la scuola, che vanno ad aggiungersi agli oltre 17 miliardi previsti con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Risorse che consentono di affrontare gli impegni nell’immediato, come l’emergenza sanitaria e la valorizzazione del personale e gli investimenti nel medio e lungo periodo. Il passaggio parlamentare e il lavoro svolto insieme ai gruppi, ci hanno consentito di potenziare alcune misure e aumentare i fondi a disposizione del settore Istruzione. Le scuole avranno a disposizione 400 milioni, per prorogare i contratti del personale aggiuntivo, sia insegnanti che ATA, assunto temporaneamente per fronteggiare l’emergenza sanitaria; con 300 milioni alimenteremo il fondo per la valorizzazione dei docenti. Ma ci sono anche altre misure significative, come i 20 milioni per il supporto psicologico di studentesse e studenti e del nostro personale. Continuiamo a investire per potenziare la scuola, migliorare le infrastrutture e la qualità del nostro sistema di istruzione

Oltre a quanto dichiarato dal Ministro Bianchi, c’è dell’altro:

300 milioni rivolti alla valorizzazione dei docenti: pare si tratti del lavoro “in più”, che i docenti svolgono nell’ambito della loro funzione, tuttavia i criteri di assegnazione e di identificazione di quello che una volta si chiamava “lavoro straordinario”, saranno demandati, secondo l’Autonomia scolastica, alle singole scuole.

Vi sono stanziamenti per 400 milioni di euro, per l’emergenza sanitaria, per poter garantire in servizio il personale (docenti e personale ATA) straordinariamente assunto per l’emergenza Covid; 40 milioni stanziati a supporto del ridimensionamento scolastico, che passa da 600 alunni a 500 (quota minima per poter avere un Dirigente Scolastico in autonomia di gestione) e nei centri montani e nelle isole, la quota studenti si abbassa da 400 a 300: ciò consentirà una migliore gestione della pandemia, all’interno dei plessi scolastici. Viene posta attenzione anche al numero di studenti per classe: l’abbassamento del numero di alunni nelle aule, nella composizione di ciascuna classe, potrà essere attuato per ridurre l’affollamento, in particolare negli istituti collocati in aree di maggior disagio e in cui gli indici di dispersione scolastica sono più elevati.

Tornando alle cifre elargite, tre milioni all’anno, a regime, vengono messi a disposizione per il funzionamento delle scuole situate nelle piccole isole, con lo scopo di assegnare un’indennità agli insegnanti, che lavorano in queste sedi considerate, giustamente, disagiate, a causa della difficoltà ad essere collegate con la terraferma. Un contributo aggiuntivo di 20 milioni di euro nel 2022 va alle scuole dell’infanzia paritarie. Il fondo per il miglioramento dell’offerta formativa delle scuole è incrementato di 89,4 milioni annui, a decorrere dal 2022 per il personale docente. Inoltre sono previste risorse specifiche, 28,23 milioni per il 2022, 45 milioni per il 2023 e 20 milioni, a regime, dal 2024, per il Fondo unico per la retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.

Ma non è finita qui: la vera novità consiste nei 20 milioni di euro, stanziati per il 2022, per il supporto psicologico delle studentesse, degli studenti e del personale, anche in risposta a quanto vissuto durante l’emergenza Covid.

Due milioni di euro (piuttosto pochi, direi…) stanziati per il 2022, per il contrasto e la prevenzione del Cyberbullismo, fronte su cui il Ministero è da tempo impegnato, insieme alle scuole, sul tutto il territorio nazionale.

E per chiudere, il pacchetto prevede anche l’introduzione dell’educazione motoria nella scuola primaria, che sarà affidata, d’ora in poi, a docenti appositamente formati.

Quello che non si comprende è il perché il provvedimento debba prevedere solo il biennio finale e neanche contemporaneamente: si partirà nell’anno scolastico 2022/23 per le quinte classi e nel 2023/24 per le quarte. Questa parte della legge dovrebbe essere rivista, in quanto l’educazione motoria è importante anche e soprattutto nelle prime tre classi.

La legge finanziaria prevede il potere di ordinanza sugli Esami di Stato, sentite le Commissioni parlamentari, per il Ministro dell’Istruzione, in ragione dell’emergenza sanitaria per Covid 19 e le sue varianti.

La Legge di bilancio si connette anche con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): è previsto uno stanziamento a regime per le spese di funzionamento delle scuole dell’infanzia e dei nidi che saranno attivati con i fondi del Piano concordato con l’Europa. 

Infine, il Fondo per l’edilizia scolastica è rifinanziato per un importo di 2 miliardi di euro nell’arco temporale che va dal 2024 al 2036.