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Le voragini create dalla crisi. Tutta colpa della guerra?

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Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro:“Bene il recepimento da parte del Governo della nostra proposta di intervenire sul costo dei carburanti, ma una riduzione di 25 centesimi non è sufficiente, ci sono ancora margini per un ulteriore ribasso. Ora il Governo intervenga anche sul generale aumento dei prezzi nel settore dell’edilizia e degli alimentari”.

di Ettore Minniti*

Prezzi di alimenti, bollette, carburanti, e tanto altro ancora, alle stelle. Un de profundis per il sistema Italia. Famiglie, contribuenti e piccoli produttori sull’orlo di una crisi di nervi o dentro un baratro senza fine. Ansia e aspettative tradite gettano tutti nello sconforto generale.

Il Governo Draghi ha rivisto le accise e si potrà contare su un provvidenziale taglio di 25 centesimi di euro al litro, seppur momentaneo, reso possibile sommando l’extragettito dell’IVA sui carburanti nell’ultimo trimestre del 2021 al ‘prelievo straordinario sui profitti straordinari’ dei produttori di energia. Il taglio produrrà un calo dei prezzi alla pompa pari a 30,5 centesimi, considerata anche l’Iva che si applica sull’accisa. Purtroppo, alla pompa, ancora oggi, si vedono prezzi strabilianti €. 2,120 per diesel e benzina, nonostante il ribasso stabilito dal Governo

Bene il recepimento da parte del Governo che consente di abbassare di 25 centesimi il costo dei carburanti. Prendiamo atto che così facendo viene recepita la proposta di Confedercontribuenti, ma non sono sufficienti, ci sono ancora margini per un ulteriore ribasso di altri 30 centesimi”, dichiara il Presidente della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro.

La Confederazione, attraverso i suoi vertici, auspica che il Governo Draghi possa perseguire, attraverso gli organi di polizia finanziaria, come la Guardia di Finanza, tutto il meccanismo relativo alla speculazione finanziaria sui prezzi del carburante. Nel corso di tantissimi anni, innumerevoli sono state le promesse di ridurre le accise, ma le accise sono rimaste, una presa in giro che gli italiani mal sopportano. Un immobilismo del Governo ritenuto ingiustificato e deplorevole. Per il rilancio dell’economia e per dare una boccata di ossigeno ad autotrasportatori, contribuenti e imprese è assolutamente importante riallineare il prezzo del carburante ai vecchi prezzi.

Non solo accise. “In questo periodo di maggiore difficoltà legata alla guerra dell’Ucraina”, – prosegue Finocchiaro – “oltre alla questione del carburante, il Governo intervenga anche in generale sugli aumenti dei prezzi nel settore dell’edilizia e nel settore degli alimentari. Questo è necessario affinché l’Italia rimanga competitiva e diventi un soggetto che non mette in crisi i propri cittadini e le stesse imprese”.

La stessa Confedercontribuenti aveva fatto sentire la propria voce sulla cosiddetta “pace fiscale”, rilanciando la proposta di nuovi piani di rientro che consentano ai contribuenti e alle imprese in difficoltà di riprendere i pagamenti, invece di far decadere i benefici.

Il Sole 24 ore ha scritto che c’è un buco di ben 2 miliardi e mezzo di euro non pagati a causa delle ben note e palesate difficoltà dei contribuenti e delle imprese, il 43 per cento, che materialmente non ha potuto pagare entro i termini.

Ancora Finocchiaro: “Avevamo assolutamente ragione noi di Confedercontribuenti quando dicevamo che Daniele Franco, ministro dell’economia e delle finanze nel governo Draghi, aveva sbagliato tutto volendo fare la parte di colui che materialmente imponeva che il pagamento della rottamazione andasse effettuato necessariamente durante il periodo della pandemia, malgrado il gronde accumulo di rate arretrate perché i contribuenti non ce la fanno a parare”.

Oggi è la filiera dell’agroalimentare ad essere in grandi difficoltà e difficilmente potrà colmare le voragini che si stanno creando nel settore: le materie prime, il mangime per il bestiame, il mais e i fitofarmaci, il pane, la pasta, i dolci, la mancanza di grano tenero, il trasporto e il caro carburante. A pagare, come sempre, saranno i contribuenti, i piccoli produttori artigianali e il commercio al dettaglio.

La Confedercontribuenti, anche in questo campo, ha proposto al Governo una politica di autoproduzione in cui potremmo eccellere, con una riforma e il potenziamento delle stazioni di granicoltura e il ritorno alla produzione del grano nei terreni incolti.

Le idee ci sono, le proposte anche, con la speranza che il Governo e i rappresentati politici abbiano le capacità e la voglia di sedersi ad un tavolo per poterle ascoltare e mettere in pratica.

* segretario nazionale della Confedercontribuenti