Type to search

Le teorie monetarie di Giacinto Auriti e le lobbies che le impediscono

Share

 

Di Giovanna Bonfili fonte@ europacristiana.com/

Nel cuore pulsante dell’Abruzzo, terra natia del Professor Giacinto Auriti (1923-2006), giurista “contadino”, emblema di onestà intellettuale, umile, coraggioso e profetico,  presso il bellissimo Palazzo Aurum di Pescara, il 31 gennaio 2019, alle ore 18, ha avuto luogo un interessante Convegno dal titolo: «Sovranità monetaria e Nuovo Ordine Mondiale. Le teorie del prof. Giacinto Auriti e le lobbies che le impediscono».

Nonostante in città ci fossero altri incontri inerenti alle prossime elezioni amministrative, con interventi di personalità pubbliche, il convegno ha riscosso notevole successo. La confortevole sala era gremita, diverse persone sono rimaste senza posto a sedere. Il meritato successo, dovuto alle tematiche, ai relatori, ma anche all’infaticabile volontà sostenuta dalla passione, nonché capacità organizzativa messa in atto da giovani attivisti e studiosi, quali Andrea Gentili, Mirko Maggi e Giovanni Lufino, senza nulla togliere a chi li ha aiutati e sostenuti, ci ha trasportati nel mondo della politica economico-giuridica, della politica monetaria e, di conseguenza, nelle troppo spesso nascoste o dimenticate radici filosofiche cristiane dell’Occidente.

Dopo una lettura introduttiva di Massimo Massarotti, il corpo della tematica del Convegno è stato sapientemente affrontato dallo scrittore Cosimo Massaro, con la presentazione della sua ultima opera: «Attacco alla civiltà cristiana».

In una breve sintesi, è stata tracciata la storia della Moneta come agevole, unità di misura, mezzo di scambio e di valore (nell’antichità si usavano: conchiglie, sardine, sale…), fino al conio di metalli nobili (la cui fusione comportava anche la possibilità della rivendita del metallo nobile usato) e, quindi, al pagamento di una quota dovuta al Signore che batteva moneta (Signoraggio). Il panorama cambiò durante le floride Repubbliche Marinare italiche, le cui ricchezze accumulate vennero riversate nell’interno dei laboratori degli orafi, i quali cominciarono ad emettere e far circolare certificati di Valore, inventando la Riserva Frazionaria, cioè certificavando ricchezze inesistenti, contando sul fatto che i loro clienti non avrebbero ritirato il loro oro tutti contemporaneamente: nascono così le Banche. Ora, invece, la Moneta è anche elettronica, annullando il costo tipografico, senza riserva aurea e privata, scollata cioè dagli enti pubblici.

La Moneta diventa fattispecie giuridica, in quanto ha valore creditizio e convenzionale e, pertanto, costituisce oggetto della scienza del Diritto, che è una emanazione della spiritualità umana.

Chi ha la proprietà dell’emissione di Moneta controlla la politica economica ed il Diritto; chi espropria il popolo dalla proprietà della Moneta lo schiavizza e si arricchisce, senza lavorare, intascandone il valore nominale, più gli interessi, assolvendo solo al costo tipografico, addirittura nullo se si tratta di moneta elettronica.

Di conseguenza il valore legale della Moneta non è dato dalla tipografia o dal sistema elettronico che la emette e dai proprietari di questi oggetti di produzione monetaria, ma dalle persone che lo accettano e lo riconoscono come mezzo; il valore indotto della moneta è conseguenza di pure convenzioni sociali; esso è un mezzo, che nella società attuale, avvolta nella filosofia monistica hegeliana e non più in quella dualistica aristotelico-tomistica, che riconosceva un Soggetto e un Oggetto, finisce per diventare fine, cioè si arriva alla mercificazione dell’essere umano, che scompare nelle menzogne di fantasmi giuridici.

Monismo e Relativismo si legano al Neoliberismo, al capitalismo di una Casta apolide sovranazionale e mondialista, che usa i «Diritti umani» e gli «Istituti di Diritto internazionale» per difendere se stessa: aborto, ideologia gender, masse migratorie (deportazione di neoschiavi), fabbrica del consenso multimediale, ingegneria sociale…

L’annientamento dei valori cristiani, delle comunità tradizionali, sono in questo scenario attuale obiettivi prioritari.

La Moneta diventa Moneta del Diavolo che divide e impera.

La ricetta contro tale scenario nichilista, decadente e desacralizzato, volto al culto della morte, è la consapevolezza e il ritorno alla difesa delle proprie Radici, alla Sovranità, in primis monetaria come Moneta del Popolo.

Nasce così dalla fervida mente del Professor Auriti l’esperimento-laboratorio del Simec: una Moneta parallela ed alternative. Di qui nascono processi legali contro il Signoraggio, le cui sentenze daranno ragione al Professore, mettendo in luce il sistema «usurocratico»[1]. La testimonianza è stata riportata dall’Avvocato Antonio Pimpini, difensore ed amico personale di Giacinto Auriti.

Molto interessante, sia pure nell’estremismo e nella non completa condivisibilità di alcune sue conclusioni, teoriche e pratiche, è stata la testimonianza di Luigi Serafini, autodefinitosi Essere Umano nato italico, che, con una serie di documenti ed atti, ha chiesto la completa dissociazione da quelli che ha definito «fantasmi giuridici» (personalità giuridica, codice fiscale…), motivo per il quale sta subendo procedimenti legali; dopo aver letto la sua obiezione di coscienza, ha concluso affermando che si riconoscere vittima, ma non complice.

Il Convegno, finanziato dal «Movimento Sociale Fiamma Tricolore», si è poi concluso con l’intervento del Segretario Nazionale Attilio Carelli, tra ringraziamenti e rinnovato sostegno politico alle tematiche esposte.

Di buon auspicio sono le parole di Giaginto Auriti, che ancora ci riecheggiano: «Siamo destinati a vincere perché questa battaglia porta con sé la forza della Verità».

 

 

[1] «Usurocrazia» è il termine coniato da Ezra Weston Loomis Pound (1885-1972) per definire un sistema in cui il potere della finanza e, in particolare, del sistema bancario e, ancora più nello specifico, delle grandi banche, a partire da quelle centrali, accentra nelle proprie mani tutto il potere, non sottostando alla politica, ma dominandola.