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Le tappe della vicenda del piccolo Eitan, una "tragedia nella tragedia"

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AGI – Una “tragedia nella tragedia” così il capo della comunità ebraica milanese, Milo Hasbani, aveva definito il sequestro dell’unico sopravvissuto dell’incidente del Mottarone, il piccolo Eitan di sei anni. Dal crollo della funivia all’arresto del nonno del bimbo, dal procedimento aperto in tribunale alla gestione condivisa fino alla decisione odierna del rientro del piccolo in Italia, ecco i momenti che hanno scandito la vicenda. 
 

23 maggio 2021: precipita la funivia che collega Stresa, provincia di Verbano Cusio Ossola, al Mottarone. Muoiono 14 persone, l’unico sopravvissuto è Eitan che vede morire i genitori, il fratellino di due anni e i nonni della madre, in visita da Tel Aviv. Si salva forse grazie all’abbraccio del padre che attutisce l’impatto.

10 giugno 2021: Eitan esce dall’ospedale Regina Margherita di Torino dov’era ricoverato. Appena arrivato in elicottero da Stresa, era stato sottoposto a una lunga operazione per le fratture a braccia e gambe, poi aveva trascorso diversi giorni nel lettino della rianimazione fino al lento risveglio. Eitan arriva in ambulanza a casa della zia paterna Aya, la sorella del padre, madre di due bambini che viene nominata da un giudice come tutrice legale. Nei giorni di ospedale, in un piccolo appartamento messo a disposizione dalla struttura, era arrivato da Israele anche il nonno materno del bambino, Shmuel Peleg.

1 settembre 2021: Il nonno rapisce Eitan. Peleg, un lungo passato nell’esercito israeliano, consulente di un’azienda di elettronica nel suo paese, con un’auto a noleggio raggiunge Lugano e si imbarca con il nipote su un volo privato decollato per Tel Aviv.

12 settembre 2021: la procura di Pavia avvia l’indagine per sequestro di persona nei confronti del nonno e della nonna materna.

17 settembre 2021: Da Tel Aviv si fa vivo il nonno che rivendica il sequestro: “quando crescerà mi dirà ‘nonno mi hai salvato'”.

17 settembre 2021: La zia italiana, Aya Biran, va in Israele e afferma “Eitan torni subito a casa”.

23 settembre 2021: Si apre in Israele il processo per decidere se il piccolo deve tornare in Italia o restare coi nonni materni. La prima decisione stabilisce intanto che Eitan, in attesa delle sentenza definitiva, resti in gestione condivisa 3 giorni a turno col nonno e con la zia.

Le posizioni delle parti intanti restano distanti: Eitan Biran è stato rapito dal nonno e deve essere riportato in Italia dove è sempre vissuto, sostiene la zia. Sul fronte opposto c’è chi invece pensa che non ci sia stato alcun rapimento, perché i suoi genitori, ora deceduti, volevano riportarlo in Israele che è la sua vera casa.  

8 ottobre 2021: Inizia la seconda udienza che durerà anche il 9 e il 10 ottobre. I giudici sentono testimoni ed esperti.

12 ottobre 2021: sulla vicenda apre un’inchiesta anche la Procura del Canton Ticino. E’ dalla Svizzera infatti che Eitan è stato portato in Israele.

25 ottobre 2021: Il giudice di tel Aviv decide che il piccolo deve rientrare in Italia.

Source: agi


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