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le parole dell’arte – 4

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Didascalie delle opere a corredo dell’articolo precedente (n.3)

immagine nr. 5

Raffaello, La Madonna della seggiola, 1514 olio su tavola, Galleria Palatina ‎Firenze

immagine nr. 6

Piet Mondrian, Composizione, 1913, olio su tela. Kunstmuseum Den Haag

 

4. LE PAROLE DELL’ARTE

L’arte è una forma di cultura privilegiata, si diceva e, se per una parte rispecchia lo spirito del tempo (la moda) dall’altra lo supera (l’eterno).

Andrò per ordine

Personalmente coltivo il concetto di laicità nell’arte che non vuol dire disimpegno ma autonomia.

Mi sembra giusto puntualizzare questo concetto in tempi complessi come il nostro, nel quale anche le parole possono, se utili a qualcuno, acquistare significati comodamente diversi.

L’arte intesa nel senso più ampio è prima di tutto produzione umana e questo non le toglie importanza. Anzi.

Le toglie soltanto quel velo di retorica vacua anche se, all’apparenza, ricca di senso di cui fornisco un esempio per la lettura del quale è consigliabile un appena accennato tremito nella voce e qualche punto esclamativo(!!!): “Perché possa rinnovarsi il miracolo della comprensione dell’arte, è irrinunciabile una sorta d’immedesimazione organica, psicologica, intima, che diventa empatica partecipazione con l’ineffabile estrinsecazione dell’alato pensiero di un  uomo (!) che sfiora – con la sua – le altezze più inaccessibili e per questo raggiungibili soltanto da parte di pochi illuminati che per nascita o per censo hanno in sé la sapienza! Quando si è toccati da questo simbiotico prodigio, ci si ritrova inebriati di arte (!) di voluttuosa bellezza (!) di cultura (!). La perfezione dello stile! Ecco la veeera emozione! Gli artisti del passato (oh sì!!!) erano tanto e veramente grandi. Loro avevano (oh sì!!!) messaggi da trasmettere ed erano (oh sì!!!) capaci di trasmetterli.”

Io penso che quella che viene definita la ‘sacralità dell’arte’ è la presenza, in essa, della ricchezza della vita di persone che investono tutta la loro energia creativa per concretizzare il loro pensiero.

Se l’arte non fosse impregnata di vita sarebbe virtuosismo. O dilettantismo.

Giuseppina Radice

Linguaggi a confronto

                               

1788 -1793                                                         1907