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Le morti sul lavoro tra imprese ed etica

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di redazione

In questi ultimi anni si sono moltiplicati gli incontri, i convegni, le analisi, i dibattiti dedicati all’etica nel mondo del lavoro. Mai come in questi ultimi anni l’economia, e in particolare la finanza e il mondo del lavoro, sono state attraversate da una cascata di episodi che hanno contraddetto i principi fondamentali dell’etica. Sembra che vi sia l’esistenza di un problema a cui non si vuole o non si può dare soluzione: le morti silenti sul lavoro.

Richiamare ai valori è un dovere fondamentale per ogni persona, ma nello stesso tempo è necessaria la capacità di ricostruire ogni volta un percorso che si renda conto delle difficoltà e delle tentazioni, così come dell’avidità e degli interessi particolari.

Purtroppo, le morti sul lavoro sono una strage continua, senza fine. Da un’impalcatura, su un mezzo agricolo, per strada, in fabbrica, anche oggi si continua a morire.

Il bollettino degli infortuni e delle morti sul lavoro, in Italia, non smette di aggiornarsi, di crescere. Gli ultimi dati aggiornati, forniti dall’Inail a fine marzo 2022 sono, purtroppo prevedibilmente, scoraggianti. Le denunce d’infortunio sul lavoro presentate all’Istituto entro lo scorso mese di febbraio sono state 121.994, in aumento del 47,6 per cento rispetto alle 82.634 del primo bimestre del 2021 e del 26,4 per cento rispetto alle 96.549 del periodo gennaio-febbraio 2020.

A febbraio 2022 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +46,9 per cento nella gestione Industria e servizi (dai 70.565 casi del 2021 ai 103.661 del 2022), un +2,5 per cento in Agricoltura (da 3.351 a 3.435) e un +70,9 per cento nel Conto Stato (da 8.718 a 14.898).

Le denunce d’infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto entro il mese di febbraio 2022 “sono state 114, 10 in più rispetto alle 104 registrate nel primo bimestre del 2021 e sei in più rispetto alle 108 del periodo gennaio-febbraio 2020”.

La Confedercontribuenti, attraverso il suo Segretario Nazionale, Ettore Minniti, fa proprio il pensiero del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Vanno incentivate le esperienze e le buone pratiche con la stipula di protocolli tra imprese e sindacati con l’obiettivo `Zero morti´. Il costo della ripresa non può essere pagato in termini di infortuni sul lavoro”.

Don Luigi Sturzo sosteneva che l’economia senza etica è diseconomia”, prosegue Minniti, “Ritengo che sia arrivato il momento di parlare di etica per le imprese. Al centro occorre considerare la salute e la sicurezza sul lavoro, che non sono un costo ma un investimento. La prevenzione prima di tutto”.

La Confedercontribuenti, nel piano delle offerte alle imprese, pone al centro della propria mission la formazione dei lavoratori e dei dirigenti delle aziende. Una particolare sezione sarà dedicata all’etica.

La stessa Confederazione ritiene che serve un “Serve un patto sociale tra i vari attori per garantire salute e sicurezza”, per non mettere a repentaglio la vita dei lavoratori oltre ad incrementare i controlli con un riordino organico dei relativi Ispettorati.