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Le fake news si possono davvero combattere con un algoritmo?

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All news è fake diceva McLuhan nel 1969. Fake News: regole e limiti dell’algoritmo è stato l’argomento dell’Atelier di Intelligenza Connettiva organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia che si è svolto il 18 luglio alla FIEG. Franco Siddi presidente dell’Osservatorio TuttiMedia ha voluto riunire “Tutti i media” per un confronto sulla criticità dell’oggi: le bufale.

Giungla che per Gina Nieri (CDA Mediaset) e Fabrizi Carotti (direttore generale FIEG) va regolamentata. Due ore di confronto serrato fra due scuole di pensiero, da una lato la rete che deve essere libera e dall’altro i tanti abusi a danno della democrazia e della vita quotidiana dei cittadini.

L’europa con un gruppo di lavoro di cui fa parte Gina Nieri interviene sull’argomento con azioni mirate è in via di definizione una rete europea indipendente di verificatori di fatti.

La differenza fra quelle che Maria Pia Rossignaud (direttrice di Media Duemila e vicepresidente OTM) definisce vecchi media e le nuove piattaforme fa sorridere Diego Ciulli (Manager, public policy Google) che afferma: “Abbiamo vent’anni e siamo già vecchi”. Parla di impossibilità di regolare l’abbondanza e sottolinea che Google non è in competizione con i media tradizionali e non è un social media: “Noi siamo d’accordo sulla regolamentazione e collaboriamo con FIEG e Agcom”.

Luigi Contu (direttore Ansa) e Marco Romano (vicedirettore responsabile del Giornale di Sicilia) da giornalisti hanno rivendicato il ruolo di responsabilità e di garanti della corretta informazione nei media in cui operano giornalisti che della loro attendibilità e correttezza devono rispondere anche ad un ordine professionale.

Rita Borioni (appena rieletta nel CDA Rai), riporta l’attenzione sull’educazione e la formazione rispetto ai quali il servizio pubblico deve svolgere un ruolo trainante. Di formazione necessaria parla anche Gino Roncaglia (filosofo e saggista).

Di notizia interpretata, condivisa ristrutturata dall’utente parlano Massimo Di felice (professore di sociologia a San Paolo) e Frieda Brioschi (tra i fondatori di Wikimedia Italia).

Angela Creta (AgID) sottolinea l’importanza del ruolo dei media nella costruzione dell’immaginario collettivo.

“È lo schermo che crea la menzogna – sostiene Derrick de Kerckhove (direttore scientifico Media Duemila/OTM) – perché è il posto dove realtà e finzione si mischiano”.  La digitalizzazione trasforma qualsiasi realtà in finzione come diceva McLuhan Ogni media è finzione. E’ il momento di soluzioni perché il mondo ha bisogno di verità e non possiamo delegare all’algoritmo il compito di garante della verità. Cultura e tecnologia non sono due mondi separati, riconoscere, identificare la falsità (spotting the falsehood) è una competenza sulla quale bisogna accendere i riflettori.”

D’accordo Franco Siddi (presidente OTM) che concludendo i lavori si è detto soddisfatto perché la vivacità del dibattito a più voci è già stato l’inizio di un percorso comune utile alla costruzione di un progetto a sostegno dell’informazione corretta a misura di utente e media.

Vedi: Le fake news si possono davvero combattere con un algoritmo?
Fonte: cultura agi


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