Il Financial Times ha nominato 100 “campioni digitali”. Sono “le persone e le compagnie che stanno guidando l'innovazione europea. Dodici sono italiani. Tra le aziende che hanno usato il digitale per “cambiare il modo in cui operano”, il quotidiano finanziario segnala La Bottega del Calzolaio. È l'italiana che si guadagna più spazio e l'unica che racconta la propria storia.
La sua storia inizia nel 1916, quando Luca Del Vecchio apre un negozietto per riparare le scarpe in provincia di Salerno. A quasi un secolo di distanza, il calzolaio si è trasformato in produttore e i pronipoti di Del Vecchio usano l'e-commerce per crescere. Orazio e Luca sono la quarta generazione alla guida dell'azienda.
Nel 2013 sono approdati su eBay e in 3 anni il fatturato è cresciuto del 400%. Il negozio esiste ancora, ma il sito (operativo dal 2016) offre il doppio degli articoli che si trovano sugli scaffali e impiega dieci persone. Il calzolaio “è una professione antica, ma può essere digitalizzata e innovata ed è tutt'altro che scomparsa”, ha spiegato al Financial Times Luca Del Vecchio.
Altre cinque imprese italiane sono citate tra gli esempi virtuosi di trasformazione digitale: Botta, Di Sciascio, Enel, FarmaRegno, Gucci.
Quattro le italiane tra le migliori “iniziative educative che aiutano a colmare il divario digitale”.
L'elenco dei “campioni digitali” italiani si chiude con due “compagnie e organizzazioni che usano la tecnologia per risolvere problemi della comunità”.
Nella lista dei “100 campioni” non ci sono solo imprese ma anche persone: “Uomini e donne che promuovono la trasformazione digitale, dietro le quinte o al centro della pubblica attenzione”. Tra loro c'è Cheryl Miller Van Dyck, fondatrice del Digital Leadership Institute, organizzazione che sostiene le donne nel settore tecnologico. Ci sono il fondatore di Spotify Daniel Ek e quello di BlaBlaCar Frédéric Mazzella. C'è Ida Tin, madre di Clue, app che usa i dati per tracciare il ciclo mestruale.
La copertina è stata assegnata a Nenad Bakic, matematico e imprenditore che, con il suo Institute for Youth Development and Innovativeness si sta battendo per promuovere la tecnologia e il coding nelle scuole croate. Tra le imprese e le organizzazione ci sono grandi aziende (Airbus, Bbva, Seat, Siemens, Telefonica, Vodafone), alcune no-profit (tra le quali l'Open Data Institute di Tim Berners Lee) e molte startup (dalla la produttrice di robot su ruote Starship Technologies al servizio fintech Revolut).
Vedi: Le 12 aziende italiane tra i 100 campioni digitali del Financial Times
Fonte: innovazione agi