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L'attentatore di Strasburgo è stato ucciso dalla polizia

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La polizia ha rintracciato e ucciso Cherif Chekatt, il giovane 29enne che martedì sera ha aperto il fuoco sulla folla ai mercatini di Natale di Strasburgo, uccidendo 3 persone e ferendone 13, di cui almeno 3 sono in pericolo di vita. Lo riferiscono i media francesi. L'uomo è stato trovato a Neudorf, quartiere della città orientale francese, dopo due giorni di imponente caccia all'uomo: oltre 700 agenti sono stati coinvolti per individuarlo. Secondo una fonte della polizia, l'uomo è stato colpito a morte al 74 di rue du Lazaret.

Chekatt ha aperto il fuoco per primo all'arrivo dei poliziotti nel magazzino dove si nascondeva ed è stato ucciso da un colpo d'arma da fuoco di risposta delle forze di sicurezza. Nessun agente è rimasto ferito nell'operazione. Il ministro dell'Interno, Cristophe Castaner, ha annunciato la riapertura venerdì dei mercatini di Natale a Strasburgo. L'intenzione, ha spiegato durante una conferenza stampa nella città della Francia orientale, è quella di non "cedere alla paura e all'oscurantismo". Sarà messo in campo un "dispositivo di sicurezza adattato", ha assicurato, specificando che "i punti di accesso saranno ridotti". 

Un attentatore dal "profilo ibrido"

Rimangono gli interrogativi sul perché nonostante la sua pesante storia di delinquenza alle spalle (condannato per 27 reati, ricercato per rapina e tentato omicidio), nonostante fosse segnalato con la "S" di pericolo pubblico perché radicalizzato, Chekatt sia stato in grado di armarsi e colpire nel centro di Strasburgo, a pochi passi dal Parlamento europeo.

Chekatt era stato detenuto in Germania per poco più di un anno prima di essere espulso in Francia. E durante un suo soggiorno in un carcere francese, tra il 2013 e il 2015, era stato segnalato alla Direzione generale della sicurezza interna (Dgsi) per la radicalizzazione della sua pratica religiosa e il suo proselitismo. Per questo, dopo la scarcerazione, Cherif veniva seguito "in modo piuttosto attento", come ha riferito il vice ministro dell'Interno, Laurent Nunez, precisando che "l'uomo incitava alla pratica della religione in una forma radicale, ma nulla – ha aggiunto – permetteva di rilevare un passaggio all'azione nella vita quotidiana". Così per la polizia e i servizi di sicurezza francesi, Cherif era stato classificato come "profilo ibrido". 

 

Vedi: L'attentatore di Strasburgo è stato ucciso dalla polizia
Fonte: estero agi


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