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La rabbia dei gilet gialli sfida ancora Macron

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"Atto VIII" dei gilet gialli: i manifestanti sono tornati in piazza e per l'ottavo sabato consecutivo si registrano scontri con la polizia e danneggiamenti. A Parigi i manifestanti erano circa quattromila, in tutta la Francia 25.000 secondo il ministero dell'Interno. Durante "Atto VII" del 29 dicembre, 12.000 dimostranti erano stati identificati in Francia a mezzogiorno. Il ministero aveva contato 38.600 il 22 dicembre ma il massimo era stato toccato con i 282.000 del 17 novembre. Oggi sono stati mobilitati 3.600 fra CRS (Compagnia Repubblicana per la Sicurezza) e "gendarmi mobili" in Francia, a cui si aggiungono in particolare le società di sicurezza e gli agenti di polizia del BAC.

Dopo una mattinata abbastanza tranquilla, nel primo pomeriggio sono cominciati gli scontri. Boulevard Saint Germain, il Quai d'Orsay, la passerella pedonale Leopold Sedar Senghor (che collega il museo con il Giardino delle Tuileries) della sono stati i punti più caldi. Qualche scaramuccia anche in rue de Rivoli e sugli Champs Elysees. Almeno tre agenti della Gendarmerie sono stati aggrediti dai manifestanti. Non sono segnalati feriti gravi.

Gli incidenti sono iniziati quando un corteo ha tentato di avvicinarsi all'Assemblea nazionale. Tutti i luoghi di grande attrazione turistica (il Louvre, l'Ile de la Cité, il Musee d'Orsay) erano presidiati dalle forze di sicurezza. Al Musee d'Orsay, molti visitatori sono rimasti bloccati per diversi minuti e sono stati fatti uscire da una porta laterale.

Una ruspa contro il ministero

La sede del ministero dei rapporti con il Parlamento è stata presa d'assalto con una ruspa per sfondare il portone. Il portavoce del governo Benjamin Griveaux, i cui uffici sono ospitati nel ministero a rue de Grenelle, nella zona del quartiere latino, è stato portato fuori e messo in sicurezza insieme con i suoi collaboratori. Gli assalitori erano circa 15, alcuni con indosso gilet gialli, altri vestiti completamente di nero. 

Una bandiera europea è stata data alle fiamme al grido di "Macron dimettiti": mentre i manifestanti sfilavano lungo boulevard Saint Germain, alcuni manifestanti hanno incendiato diversi cassonetti gettando tra le fiamme immondizia ma anche una bicicletta e una bandiera europea. Dati alle fiamme un ristorante su una chiatta, alcune auto e moto e diverse barricate. Manifestazioni e scontri anche a Rennes, Rouen, Nantes, Tolosa e Lione dove è stata bloccata l'autostrada A7.

Macron: "Violenza estrema contro la Repubblica"

"Responsabilità e rispetto del diritto" è l'appello del ministro dell'Interno francese, Christophe Castaner che, dopo le violenze, cerca di sminuire la portata della protesta: "50.000, questo è un po' più di una persona per comune in Francia, questa è la realtà del movimento dei 'gilet gialli' oggi, quindi possiamo vedere che questo movimento non è rappresentativo della Francia". "I municipi sono stati attaccati: quelli di Rennes, Rouen, istituzioni come l'Alta Corte di Perpignan, stazioni di polizia sono state attaccate, giornalisti sono stati malmenati", ha aggiunto.

"Ancora una volta una violenza estrema contro la Repubblica", sono le parole con le quali il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, ha commentato gli attacchi di oggi contro "i simboli e i rappresentanti della Repubblica". "Chi commette questi atti – prosegue Macron su Twitter – dimentica il cuore del nostro patto di civiltà. Giustizia sarà fatta. Tutti devono far prevalere il dialogo".

Vedi: La rabbia dei gilet gialli sfida ancora Macron
Fonte: estero agi


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