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La mascherina made in Italy che salva posti di lavoro

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Ayra si presenta come una mascherina personalizzabile, sostenibile e totalmente made in Italy. È composta da elementi separati e intercambiabili e nasce su iniziativa di Paolo Colombo, architetto lombardo che ha convertito parte del proprio business aziendale.

Arya è costituita interamente di A-PET e può essere sanificata in pochi minuti e riutilizzata semplicemente cambiando il filtro. I due gusci che la compongono sono realizzati in materiali completamente riciclabili e anche il laccio può essere lavato a parte. Un vantaggio economico e ambientale rispetto alle mascherine usa e getta, che invece richiedono una particolare attenzione nell’utilizzo prima e dopo averle indossate.

Tutti gli elementi che compongono Arya sono realizzati con materiali di qualità che, fatta eccezione per il filtro che può essere facilmente eliminato tramite il canale idoneo di smaltimento, possono essere riutilizzati.

“L’idea mi è venuta osservando il disagio della mia famiglia nell’indossare le mascherine tradizionali” dice Colombo, “il classico caso degli occhiali che si appannano credo sia un esempio di situazione scomoda che molti di noi abbiamo vissuto, come anche dover lottare con i più piccoli per fargli indossare la mascherina”

Come funziona Arya

Il sistema di filtraggio, abbinato agli elementi del guscio facilmente componibili, lavabili e sterilizzabili, la rende un’alternativa alle mascherine usa e getta, con l’ulteriore vantaggio della sostenibilità ambientale. Non occorre gettare e cambiare le mascherine ogni volta che le si indossa, ma è sufficiente sostituire il filtro. La forma del guscio, che permette di lasciare dello spazio fra il volto e il filtro della mascherina, fornisce a chi le indossa il beneficio di una più piacevole respirazione e, grazie alla ridotta superficie a diretto contatto con la pelle, una traspirazione migliore.

Nella versione “invisibile”, con i due gusci completamente trasparenti, lascia spazio alle espressioni del volto. Lo spazio di contatto con la pelle del viso, ridotto solamente ai bordi della mascherina, è pensato per il pubblico femminile per non rinunciare a make up e rossetto.

Dal colore dei gusci, dei lacci auricolari, delle griglie, fino all’aggiunta di sticker o altri accessori la maschertna è completamente personalizzabile, anche per grandi realtà e imprese, con l’aggiunta di  loghi. Il prezzo di vendita parte dai 15 euro.

È disponibile in più versioni: il kit base si compone di due gusci protettivi trasparenti, uno interno ed uno esterno, un guscio esterno invisibile per la personalizzazione, un kit di 30 filtri intercambiabili idrorepellenti a triplo strato SMS, due griglie estetiche di colore blu e fucsia, una griglia di supporto, due lacci auricolari di colore giallo e blu.

Sono inoltre disponibili alla vendita diversi kit che combinano varie colorazioni, sino ad arrivare a una mascherina completamente personalizzabile, dove l’utente può scegliere i colori di ogni accessorio che la compone.

Il design, secondo l’azienda, garantisce la massima traspirazione della pelle oltre che l’evaporazione della condensa causata dalla respirazione, rendendola utilizzabile durante lo sport. Inoltre, la forma del guscio permette di portare gli occhiali sopra la mascherina senza che si appannino.

Il prodotto è disponibile in tre diversi formati: Standard per gli adulti, Youngper i giovani, che hanno bisogno di un guscio più piccolo, e PRO pensata appositamente per i professionisti, perché consente di agganciare al guscio una visiera trasparente per proteggere anche gli occhi, per coloro a cui è richiesta una maggiore tutela a causa delle distanze ravvicinate con i clienti, come parrucchieri o estetisti.

Arya nasce dalla volontà di Colombo di far tornare al più presto al lavoro i 70 dipendenti della sua azienda, riconvertendola alla produzione di dispositivi di protezione individuale.

Cinquantadue anni, sposato e padre di due figli,  la sua filosofia di vita è sempre stata: anticipare ed interpretare il futuro per vivere al meglio il presente. Perito Industriale, inizia subito a lavorare e apprende le tecniche di produzione e di lavorazione delle materie plastiche, del legno e dei metalli. Nel 1991 apre uno studio di progettazione e design e tre anni dopo fonda la società Atelier Archiand, affiancando alla progettazione anche la produzione di oggetti e arredamento per i punti vendita. Nel 2002 si laurea in Architettura al Politecnico di Milano.

Nel giugno 2016, all’interno di una vecchia cascina sulle sponde del Naviglio Grande a Milano, nasce Versoverde, un’attività ricettiva che appresenta uno stile di vita sano ed eco-sostenibile, e nel 2019 vi affianca poi il marchio “Km Italia”, che racchiude i concetti di prodotto italiano di qualità e tradizione.

In questo periodo di emergenza nasce il progetto Arya: trasformare uno strumento tecnico, scomodo ed impersonale, in un rinnovato elemento, in grado di cambiare ed interpretare la personalità, i sentimenti e l’umore della persona che lo indossa. 

 

 

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Fonte: innovazione agi


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