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La Marsigliese

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di Andres

“Allons enfants de la Patrie, Le jour de gloire est arrivé! Contre nous de la tyrannie, L’étendard sanglant est levé, (bis) Entendez-vous dans les campagnes, Mugir ces féroces soldats? Ils viennent jusque dans vos bras, Egorger vos fils, vos compagnes!”
“Avanti, figli della Patria, Il giorno della gloria è arrivato! Contro di noi della tirannia, La bandiera insanguinata è innalzata (bis). Sentite nelle campagne, Muggire questi feroci soldati? Vengono fin nelle nostre (vostre) braccia, A sgozzare i nostri (vostri) figli, le nostre (vostre) compagne!”
La Marsigliese è una delle musiche più conosciute al mondo. Fu composta da un ufficiale del genio militare dell’esercito francese, tale Rouget de Lisle, su commissione del sindaco di Strasburgo, il quale si lamentava del fatto che la Francia, che aveva appena dichiarato guerra all’Austria, non avesse un inno.
Nell’aprile del 1792, tra il 24 e il 26 aprile, venne composto l’inno da parte dell’Ufficiale. Inizialmente il nome fu Chant de guerre pour l’armée du Rhin, successivamente divenne nota come Marsigliese, perché cantata dalle truppe di volontari provenienti da Marsiglia durante il viaggio verso Parigi.
Rouget era considerato un mediocre musicista, tant’è che la musica non è originale, ma venne copiata dal Tema e variazioni in do maggiore del compositore italiano Giovanni Battista Viotti, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento, oltre ad avere una certa somiglianza con il concerto per pianoforte e orchestra n. 25 in do maggiore di Wolfgang Amadeus Mozart. Tra l’altro Rouget non firmò il primo spartito e questo particolare ha alimentato tanti sospetti sulla sua autenticità.
Non fu un inno molto amato. Luigi XVIII lo mise al bando e Napoleone Bonaparte lo sostituì come inno con un’altra canzone rivoluzionaria chiamata Chant du Depart.
Il testo dell’inno è sempre stato ritenuto molto cruento. Valéry Giscard d’Estaing, già presidente della Repubblica Francese negli anni ’80, aveva ritenuto come fosse inappropriato cantare una canzone che parla di versare il sangue prussiano durante una visita di stato del cancelliere tedesco.
Nel 1992 cento tra politici e intellettuali francesi, tra cui la moglie del presidente François Mitterrand, firmarono una petizione per cambiare le parti più sanguinose dell’inno. Petizione che fu respinta.
Pur avendo composto uno dei più indiscutibili successi della storia, Rouget de Lisle, monarchico convinto, stava per morire in rovina, quando fu salvato da Luigi I d’Orleans che ebbe pietà dell’autore della canzone repubblicana per eccellenza e gli concesse una piccola pensione per poter vivere con dignità.
Il 14 luglio 1795 la Marsigliese divenne ufficialmente dichiarata Inno nazionale di Francia.
“Allons enfants de la Patrie, Le jour de gloire est arrivé!”