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La magia del principio di non località: l’azione a distanza.

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Gli scienziati hanno fatto in modo che due fotoni identici fossero emessi da un particolare cristallo e fossero inviati in due versi opposti nello spazio

Francesco Ferrara

 

Amici, la fantasia è uno strumento potentissimo a disposizione dell’essere umano. L’immaginazione ci permette di creare nuovi mondi, e soprattutto, nulla esiste se prima non è stato, almeno una volta, immaginato. L’etimologia stessa della parola immaginazione è fantastica: immaginare, letteralmente significa, “in me mago agere”, vale a dire “la magia agisce dentro di me.

Vi assicuro, però, che ci sono delle situazioni in cui la realtà supera anche la più fervida immaginazione. È proprio il caso del principio di non località quantistica. Entrare nei dettagli tecnici di quest’argomento è già difficile per i fisici puri, lo è ancor di più per noi, che non siamo degli addetti ai lavori.

Tuttavia, con parole semplici, possiamo provare a comprendere questo fenomeno, a dir poco meraviglioso. Per comprendere il principio di non località, possiamo considerare i fotoni, cioè le particelle elementari che costituiscono la luce. Ciascun fotone è come un pacchetto che trasporta una certa quantità di energia, direttamente proporzionale alla frequenza della radiazione, luminosa emessa.

Gli scienziati hanno fatto in modo che due fotoni identici fossero emessi da un particolare cristallo e fossero inviati in due versi opposti nello spazio. Quando i due fotoni hanno raggiunto una certa distanza, gli sperimentatori hanno agito su uno di essi cambiando una delle sue caratteristiche: la polarizzazione. Osservando il fotone gemello, si sono resi conto che, istantaneamente, la medesima caratteristica che avevano cambiato nel primo fotone, cambiava anche nel secondo, anche se quest’ultimo si trovava a notevole distanza dal primo. L’informazione: “cambio della polarizzazione”, passava da un fotone all’altro in modo istantaneo. È come se i due fotoni, pur essendo separati nello spazio, si comportino come un sistema unico e condividano lo stesso contenuto informativo.