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La leggera flessione della Lega nei sondaggi non cambia il peso del centrodestra

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AGI – Sono giorni in cui nel mondo politico cresce l’incertezza. Un’incertezza che riguarda innanzitutto l’andamento del piano vaccinale. Il piano del Governo, che prevedeva di raggiungere entro questo mese le 500 mila vaccinazioni al giorno, quasi certamente non sarà rispettato. La decisione di sospendere – presa in via prudenziale dalle diverse autorità del farmaco – le somministrazioni dei vaccini prodotti da AstraZeneca e di Johnson&Johnson, in Europa ma anche negli Stati Uniti, generano ulteriore incertezza. Il tutto rende impossibile, a più di tre mesi dall’inizio della campagna di immunizzazione, programmare una data per la riapertura delle varie attività.

Tendenza confermata

Tutto questo ha naturalmente un impatto, per quanto ancora limitato, anche sulle opinioni politiche degli italiani. Sul piano dei consensi ai partiti, le cose non sembrano cambiare in modo eccessivamente repentino, ma una tendenza di fondo c’è, e si conferma anche nella Supermedia di oggi. Nelle ultime settimane la Lega perde ancora mezzo punto, scendendo al 22,4%. Secondo è il Partito Democratico, che con il 18,8% ha ormai recuperato tutto il terreno perduto con le dimissioni di Zingaretti (avvenute però un mese e mezzo fa ormai). Fratelli d’Italia segue confermandosi sui suoi valori massimi di sempre (17,4%) con il Movimento 5 Stelle in quarta posizione, appena dietro (17,0%). Si assottiglia ulteriormente lo spazio in cui sono racchiusi i primi 4 partiti: solo 5,4 punti percentuali.

Crescono i Verdi

Da segnalare alcune novità tra i partiti minori: innanzitutto i Verdi, che fanno un discreto passo in avanti (1,8%) schiodandosi finalmente dal fondo della classifica (riservata, è bene ricordarlo, ai partiti che fanno registrare con continuità un dato superiore all’1%). Qualcuno ricorderà che nelle settimane scorse si era parlato dei Verdi italiani per due fatti, avvenuti negli stessi giorni: la decisione del sindaco di Milano, Beppe Sale, di aderire al movimento ecologista, e la creazione di una nuova componente parlamentare ispirata proprio all’ambientalismo, alla quale gli stessi Verdi hanno concesso l’utilizzo dello storico simbolo del sole che ride. Se il dato odierno è da attribuire a questi eventi, è difficile da dire, anche perché il rialzo sembra arrivare un po’ in ritardo.

Meno casuale sembra invece il dato di Articolo 1-MDP. La componente “moderata” di quello che in Parlamento è il gruppo di sinistra “Liberi e Uguali” sembra essere uscita sconfitta dal confronto con i vicini di banco di Sinistra Italiana, che hanno scelto di mettersi all’opposizione del Governo Draghi a differenza del partito guidato dal ministro della Salute, Roberto Speranza. Non solo: le recenti polemiche che hanno investito lo stesso Speranza potrebbero contribuire a spiegare questa flessione. Nonostante le parole in sua difesa pronunciate sia da Enrico Letta sia dallo stesso premier Draghi, è fuor di dubbio che Speranza sia nell’occhio del ciclone, e che la sua posizione non sia di quelle più solide.

Leggera flessione dell’area di governo

Nonostante le divisioni interne, la maggioranza ultra-ampia in Parlamento continua ad esserlo anche nel Paese, perlomeno se si sommano i consensi dei partiti che ne fanno parte. Ma anche qui si deve registrare una certa flessione, forse piccola ma non per questo insignificante.

È infatti la prima volta nella – breve – vita dell’esecutivo guidato da Draghi che questa somma scende al di sotto del 77%, calando di mezzo punto negli ultimi 15 giorni. Un calo che, a dire il vero, può essere ascritto quasi interamente alla sola Lega. Ma è comunque degno di nota che i margini di questa super-maggioranza si stiano cominciando a erodere, mentre i partiti che in Parlamento rappresentano l’opposizione (da sinistra e – soprattutto – da destra, con FDI) arrivano a sfiorare complessivamente quasi il 20% dei consensi.

In realtà l’aspetto partitico è forse il meno toccato dai mutamenti dell’opinione pubblica, nelle ultime settimane. Molto più nette sono le variazioni nel tasso di fiducia del Governo, e dello stesso Mario Draghi, in netto calo rispetto ai giorni dell’insediamento. Ma anche i dati di sondaggio sulla propensione a vaccinarsi e sulla soluzione migliore su quando (e quali attività) riaprire, riflettono una grande incertezza e polarizzazione.

Sondaggio @EuromediaR per @RaiPortaaPorta

Per il 35% del campione il Paese potrà riaprire solo quando si sarà vaccinata una % sufficiente di popolazione. Il 22% pensa invece che si potrebbe riaprire oggi, mentre il 36% indica il periodo tra fine aprile e inizio estate.

3/3 pic.twitter.com/kLVKfGSFQn

— YouTrend (@you_trend)
April 9, 2021

Tutto si può dire del premier, ma non che dia l’impressione di dipendere dai sondaggi per prendere iniziative o decisioni: eppure, l’apertura di un confronto formale con i partiti della maggioranza in tema di Recovery Plan e la decisione di un nuovo scostamento di bilancio pari a 40 miliardi di euro per sostenere le attività che non riescono più ad andare avanti con le restrizioni anti-Covid in vigore, arrivano al momento giusto. Ulteriori settimane di incertezza, in un contesto come quello attuale, sarebbero fatali non solo e non tanto per il consenso del Governo o di singoli esponenti politici, bensì di tutte le principali istituzioni dello Stato.

NOTA: La Supermedia YouTrend/Agi è una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto, realizzati dal 1° al 14 aprile dagli istituti EMG, Euromedia, Piepoli, SWG e Tecnè. La ponderazione è stata effettuata il giorno 15 aprile sulla base della consistenza campionaria, della data di realizzazione e del metodo di raccolta dei dati. La nota metodologica dettagliata di ciascun sondaggio considerato è disponibile sul sito ufficiale www.sondaggipoliticoelettorali.it.

 

Source: agi


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