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iPhone SE 2020, l'operazione nostalgia che sa di vecchio, ma che venderà alla grande

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Se fosse successo due settimane fa, ci sarebbe stato da pensare a un pesce d’aprile. E invece no: Apple l’ha fatto davvero. Ha lanciato sul mercato un iPhone che ricalca nel design i modelli di sette anni fa. Sette anni. Anche solo per dare un’idea basti pensare che ha un tasto fisico. Si chiama SE 2020 e ha l’aria di uno di quegli apparati autarchici messi insieme per superare una calamità e forse per questo appare veramente adatto a questi mesi così stralunati.

Se l’iPhone SE è vecchio fuori (ma a Cupertino preferiscono parlare di ‘design amatissimo’), l’hardware per fortuna non lo è altrettanto. Il chip è l’A13 Bionic, ma la fotocamera è una, mentre altre case – persino nelle fasce di prezzo più basse – ne hanno almeno due. Magari conta poco, se hai un software che funziona a modo, ma fa comunque uno strano effetto. 

Il display è Retina HD da 4,7 pollici: così piccolo da essere praticamente uno schiaffo allo streaming video. La sicurezza è garantita dallo sblocco con l’impronta digitale, nemmeno questa una gran novità. È resistente all’acqua (per mezz’ora a non più di un metro di profondità) e alla polvere, quindi può cadere nell’acquaio mentre si lavano i piatti, ma meglio evitare di buttarlo a mare per metterlo alla prova.

Ma, come sottolinea Apple, la potenza è dove non si vede e cioè nel processore A13 Bionic, lo stesso, per intenderci, introdotto con iPhone 11 e iPhone 11 Pro. Perfetto per i videogiochi e la fotografia, ammesso che abbiate uno schermo su cui proiettarli.

Costerà poco, viene da pensare. Finalmente un iPhone di fascia bassa. Nemmeno a pensarci: il modello base sarà venduto a 500 euro e con una memoria di 64 giga non espandibile. Per dare un’idea, il più scarso dei telefoni di fascia media – cioè tra i 250 e i 500 euro – porta in dote almeno il doppio di memoria. Ma che l’obiettivo di Apple sia potenziare i servizi è noto da tempo, così quando le app avranno usato tutta la memoria disponibile, per foto, video e documenti ci sarà il cloud. Ovviamente a pagamento. 

“Il primo iPhone SE fu un grande successo fra i clienti, che apprezzavano la sua combinazione di design compatto, prestazioni di alto livello e prezzo conveniente” ha detto Phil Schiller, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Apple. Ed è la stessa cosa che devono aver pensato i tecnici e il marketing di Fiat e Volkswagen quando decisero di rispolverare le forme della 500 e del Maggiolino. Operazione nostalgia, la chiamò qualcuno. Ma un conto è fare un’operazione nostalgia a 40 anni di distanza e un’altra dopo sette. O è una genialata assoluta del marketing o è una drammatica carenza di idee. 

L’SE 2020 vanta atout che altrove sono ormai dati per scontati, come la modalità ritratto e le foto con Smart HDR o l’audio stereo. Tutte cose, però, che per chi sta ancora usando un iPhone 5S (e non sono pochi) suonano come novità venute dallo spazio.

La promessa, finora mantenuta a fatica con altri modelli, è di avere una batteria che dura e il chip A13 Bionic dovrebbe servire anche a questo insieme con (finalmente!) la ricarica veloce (50% in mezz’ora) e quella wireless. E, novità delle novità, la dual SIM – anche se una è una eSIM – per avere due numeri di telefono su un solo dispositivo, per esempio quando si viaggia all’estero o si ha bisogno di un numero dedicato per il lavoro.

Apple dice di aver messo sul SE il miglior sistema a singola fotocamera mai visto su un iPhone. E considerato che l’ultimo è stato l’XR  nel 2018, non deve essere stato difficile.
La fotocamera posteriore registra video 4K fino a 60 fps e si possono utilizzare i video QuickTake su entrambe le fotocamere, per registrare filmati senza uscire dalla modalità Foto. 

Parliamoci chiaro: non c’è alcun motivo razionale per cui questo telefono, venduto con 64 giga di memoria a 500 euro (360 se si permuta al vecchio iPhone)  e con 256 giga a 680 euro debba diventare un campione di incassi. Ma è quello che succederà. Perché se c’è una cosa che alla Apple sanno fare meglio dei telefoni è studiare il pubblico e quello cui si rivolge questo telefono non vuole in tasca uno smarphone troppo grande perché non gliene importa nulla di Netflix o dei videogame. 

È un gruppo (vasto) di persone che da anni usa un iPhone 5s con la batteria che dura il tempo di un vocale whatsapp, ma non ha mai usato altro, non gli è mai interessato usare altro e non aspettava che questo telefono per fare un upgrade così poco invasivo da non sentirsi quasi. Persone che si sentono al sicuro nella comoda usabilità di iOs come Linus con la sua coperta.

Persone, insomma, che vogliono continuare a usare un iPhone e per farlo sono disposte a spendere su un telefono che sa di vecchio la stessa cifra con cui si potrebbero portare a casa qualcosa di meglio. Ed è quello che succederà, garantito.

Vedi: iPhone SE 2020, l'operazione nostalgia che sa di vecchio, ma che venderà alla grande
Fonte: innovazione agi


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