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Il videogioco ambientato nella Londra del dopo Brexit

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Brexit soft, no-deal, un secondo referendum: negli ultimi tre anni intorno all’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, deciso dalla consultazione del giugno 2016, si sono consumate pagine di articoli, suggestioni e intere carriere politiche. E se ancora oggi nessuno può dire con certezza cosa succederà all’Inghilterra nei prossimi mesi, il mondo dei videogiochi ha deciso di provare a dare la sua risposta.

Lo fa con l’annuncio del prossimo titolo di Ubisoft legato alla serie Watch Dogs, il terzo capitolo che si chiamerà Watch Dogs Legion, ambientato proprio nella Londra del futuro post-Brexit. I dettagli sul gioco sono ancora scarsi (si aspetta l’ormai imminente fiera dell’E3 di Los Angeles per conoscere meglio la storia), ma le prime indiscrezioni parlano di un titolo ambientato in «un mondo post-Brexit in cui società, politica e tecnologia hanno cambiato e alterato le fortune di Londra» e specificano l’importanza dell’ambientazione londinese perché la capitale inglese è una delle città più videosorvegliate al mondo, scenario ideale per un futuro distopico e in linea con le caratteristiche della serie Watch Dogs.

«Londra è una delle città più iconiche al mondo e ha avuto un’influenza enorme su tutta la cultura occidentale per secoli – spiega una descrizione del titolo comparsa per errore in anteprima sugli store digitali – Londra ha un senso per Watch Dogs, visto che la città ha uno dei livelli di sorveglianza più alti al mondo, rendendola un perfetto playground».

La serie Watch Dogs è nata con l’ultima generazione di console ed è una delle saghe di punta della casa di sviluppo francese Ubisoft, nota per la serie Assassin’s Creed. Il primo capitolo di Watch Dogs è stato pubblicato nel maggio del 2014 e mette il giocatore nei panni di un hacker che vive in una Chicago piena di telecamere e congegni di controllo installati da una poco trasparente azienda privata, mentre il secondo episodio della serie è uscito nel 2016, è ambientato a San Francisco e ha per protagonista ancora una volta un hacker.

La serie Watch Dogs si concentra da sempre sui temi della privacy e della società della sorveglianza, mettendo il giocatore nei panni di pirati informatici “buoni” capaci di sfruttare a loro favore telecamere e dispositivi utilizzati altrimenti per il controllo delle masse.

Oltre ai suoi meriti tecnici, i primi due capitoli hanno un voto rispettivamente di 80 e 82 punti su 100 sul sito Metacritic che raccoglie le recensioni di tutte le testate dedicate ai videogiochi, la saga ha attirato l’attenzione su di se per le tematiche di cui si occupa e per la visione di futuro orwelliano che offre. Il primo capitolo poi ebbe anche la fortuna di uscire l’anno dopo l’esplosione del caso Datagate che ha posto al centro del dibattito pubblico il pericolo di essere segretamente sorvegliati da governi e giganti della tecnologia, fornendo un ulteriore spunto di attualità al gioco.

Vedi: Il videogioco ambientato nella Londra del dopo Brexit
Fonte: innovazione agi


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