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Il piano infrastrutturale globale del G7 per rispondere all’influenza della Cina

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AGI – I leader del G7 riuniti a Carbis Bay hanno adottato un piano che punta ad aiutare a costruire infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo, in risposta alla Nuova Via della Seta promossa dalla Cina.

Il Build Back Better World (B3W), ispirato dall’amministrazione Usa di Joe Biden, offre una partnership “guidata da valori, di alto livello e trasparente”. Un modo per rispondere alla “competizione strategica con la Cina e impegnarsi con azioni concrete per affrontare l’estrema necessita’ d’infrastrutture nei Paesi a basso e medio reddito”, ha sottolineato la Casa Bianca.

L’obiettivo del piano è aiutare a coprire il fabbisogno d’infrastrutture nei Paesi in via di Sviluppo, per un valore di oltre 40 mila miliardi di dollari, esacerbato dalla pandemia di Covid.

Attraverso B3W, i Paesi del G7 e altri partner si coordineranno nel “mobilitare capitali del settore privato in quattro aree d’interesse – clima, salute, tecnologia digitale e uguaglianza di genere – con investimenti provenienti dalle rispettive istituzioni finanziarie per lo sviluppo”, ha spiegato la Casa Bianca.

Il progetto riguarda tutto il mondo, “dall’America Latina ai Caraibi all’Africa fino all’Indo-Pacifico”, in nome di una “visione unificata per uno sviluppo globale delle infrastrutture“. L’auspicio di Washington è che il progetto catalizzi “collettivamente centinaia di miliardi di dollari d’investimenti infrastrutturali nei prossimi anni”.

“Non è intenzione degli Stati Uniti costringere altri Paesi a scegliere tra le due maggiori economie del mondo (Usa e Cina, ndr) ma piuttosto mostrare agli altri che le democrazie sono un modello migliore delle autocrazie”. Lo ha detto un funzionario della Casa Bianca, spiegando che gli Usa stanno cercando di offrire “un’alternativa positiva che rifletta i nostri valori, i nostri standard e il nostro modo di fare affari“.

“Mentre ci uniamo in questa partnership, i nostri partner del G7 hanno concordato che il nostro vero scopo qui è dimostrare che le democrazie e le società aperte possono unirsi e offrire una scelta positiva per affrontare alcune delle piu’ grandi sfide del nostro tempo, non solo per il nostro persone, ma per le persone di tutto il mondo”, conclude.

 

Source: agi


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