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Il Molise diventa la patria del Tartufo

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AGI – Cresce come destinazione di raccolta per il tartufo la regione Molise, configurandosi sempre piu’ la nuova meta dei cavatori e degli appassionati. Una tendenza, ancora non chiaramente emersa, ma che “rischia”, nel lungo termine, di fare ombra anche alla piu’ nota e famosa Alba in Piemonte: ad oggi, infatti, il Molise possiede il 40% della raccolta nazionale di tartufo e l’80% della produzione va all’export. Un dato economico poco conosciuto e con un valore molto importante perché può contare su un prodotto molto pregiato che poche altre regioni possono avere: il Molise è infatti lontano da ogni infiltrazione ed inquinamento industriale.

Il progetto imprenditoriale “MoliseFood”, nato due anni fa con il coinvolgimento di circa 20 aziende agricole e un paniere di prodotti di eccellenza enogastronomica e identitari della regione, puo’ contare su un attuale piano di sviluppo che vede tre store enogastronomici aperti a Roma e un quarto in dirittura di arrivo nella zona Parioli della Capitale, con l’obiettivo di espandersi in Italia (Milano, Bologna), Europa (già attivo un punto vendita in Spagna, a Siviglia) e negli Stati Uniti, senza dimenticare il mercato cinese, nel rispetto delle norme che regolano l’emergenza sanitaria.

Molise diventa patria tartufo
Tartufi molisani

Dal report di “MoliseFood” emerge che nel territorio molisano la produzione di tartufo è di 50 quintali tra bianchetto e altri, mentre è tra i 30 e 70 quintali quella di bianco. Quella di tartufo nero estivo è di 300 quintali all’anno. Dal punto di vista territoriale, il tartufo bianco è molto frequente nelle vallate umide situate nelle zone più interne di Isernia e Campobasso. In particolare, le zone più note per la presenza di tartufo bianco sono Carovilli, S. Pietro Avellana e Capracotta, nella provincia di Isernia, e Bojano nella provincia di Campobasso.

Nelle zone più asciutte del Molise si raccoglie invece lo scorzone, tartufo con forma globosa, con l’esterno detto scorza nera con verruche a forma di piramidi rigate in maniera trasversale. La polpa varia dal colore nocciola chiaro al bruno ed è attraversata da numerose venature bianche. Nella stessa zona di trova anche l’Uncinato, tartufo di colore nero con verruche a forma di piramide, la polpa è inizialmente biancastra poi diventa di colore nocciola e infine brunastra.

Un trend in continua crescita e “buona parte degli 87 ristoratori di origine molisana che operano a Roma – riferisce Francesco Caterina, direttore generale di MoliseFood – ha scelto i nostri negozi per acquistare il tartufo”.


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