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Il mercato degli smart speaker esiste e cresce parecchio

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Mercato raddoppiato nel giro di un anno. E spartito in aree di influenza: Cina da una parte, Stati Uniti dall’altra. Nel secondo trimestre 2019, sono stati venduti 30,3 milioni di smart speaker, il 95,8% in più rispetto allo stesso periodo del 2018. Lo afferma un rapporto di Strategy Analytics, che ha anche rivisto al rialzo le stime per l’intero anno. Saranno acquistati 148,8 milioni di altoparlanti intelligenti, alimentando uno stormo di dispositivi che sarà composto da 260 milioni di unità.

Amazon, Google, l’altro

Che il mercato degli smart speaker fosse in salute, non c’erano grandi dubbi. Gli altoparlanti con cui dialogare stanno diventando una presenza sempre più consueta nelle nostre case. Non sorprende quindi un tasso di crescita così rapido, anche perché si tratta di un settore giovane, che non ha certo problemi di saturazione. Le vendite sono aumentate in ogni regione e per tutti i grandi produttori. Amazon è leader di mercato, con 6,6 milioni di dispositivi venduti. Google è secondo con 5,6 milioni. Entrambi però cedono quota di mercato. Tra aprile e giugno uno smart speaker su cinque era firmato Amazon. Lo scorso anno lo era quasi uno su tre. Discorso simile per Big G, la cui quota è scesa dal 20,8 al 18,5%. Cosa è successo? C’è un gruppo cinese che sta scompigliando gli equilibri: Baidu.

L’irruzione di Baidu

Lo scorso anno, il maggiore motore di ricerca cinese era un novizio del mercato: aveva venduto appena 100.000 smart speaker. Oggi, con 4,7 milioni, è il terzo produttore al mondo. La sua quota, residuale fino a qualche mese fa, ha toccato il 15,3%, superando in un solo colpo Alibaba, Xiaomi e Apple. L’effetto Baidu si vede anche sui connazionali. Come Google e Amazon, hanno incrementato le vendite ma perso quota di mercato. Quella di Alibaba è passata dal 17,6 al 14,1%. Quella di Xiaomi dal 12,9 all’11,1%. Apple, sesto produttore del globo, è molto più indietro: la vigorosa crescita dell’81% non basta per far uscire l’HomePod dalla nicchia (1,4 milioni di unità vendute). C’è quindi un nuovo arrivato, un gigante della tecnologia, che si è imposto, rosicchiando spazio a tutti avversari. È il segnale di un mercato in cui gli equilibri non sono ancora definiti come altrove. Come dimostra il fatto che si amplia la quota degli “altri” produttori: con 4,4 milioni di unità, costituiscono il 14,4% delle vendite.  

Il sorpasso cinese

La poderosa avanzata di Baidu segna anche un sorpasso che un anno fa sembrava ancora lontano. I tre maggiori produttori cinesi hanno venduto 12,4 milioni di smart speaker nel trimestre. Più dei 12,2 milioni di Google e Amazon messi insieme. Cina batte Stati Uniti. I produttori Usa restano ancora avanti solo se si sommano le vendite di Apple, che però resta su volumi diversi anche perché punta su un mercato più elitario. I top tre americani crescono molto meno (+60%) rispetto ai loro omologhi cinesi (+158%). Anche se, come ha spiegato il vicepresidente di Strategy Analytics David Mercer, non ci sono ancora segnali di rallentamento neppure nei mercati più maturi, negli Stati Uniti il 30% delle famiglie ha uno smart speaker. È quindi normale una corsa più compassata. E pare chiara la divisione in aree di influenza. I produttori cinesi si sono presi casa propria, Amazon e Google l’occidente. È già così nei servizi e – tra guerre commerciali e veti incrociati – la scissione potrebbe accentuarsi tra gli hardware (smartphone, in particolare).

Tra hardware e servizi

In mezzo ai due grandi blocchi tecnologici, ci sono ancora territori da conquistare. Se l’Europa pare essere nel raggio di una sorta di “alleanza atlantica”, Strategy Analytics sottolinea “l’enorme potenziale delle regioni non sfruttate in cui il supporto della lingua locale è stato limitato. L’arrivo di dispositivi che supportino lingue in grandi mercati come Russia, Messico e Brasile sosterrà un’ulteriore crescita della domanda nei prossimi mesi e anni”. Alla corsa parteciperanno sia grandi società di servizi e e-commerce (Google, Amazon, Baidu, Alibaba), sia produttori di hardware come Xiaomi e Apple. Il motivo è presto detto. Gli smart speaker non sono solo dispositivi ma porte d’ingresso nelle case e centri di governo vocali per i prossimi servizi: navigazione, acquisti, contenuti.   

 

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Fonte: innovazione agi


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