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Il governo locale di Hong Kong ha risposto alle "minacce" di Trump

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AGI – Il governo di Hong Kong, fedele a Pechino, ha assicurato che non cederà alle minacce del presidente americano, Donald Trump, che ieri ha dato l’ordine di revocare lo status speciale dell’ex colonia britannica perché “non più autonoma dalla Cina”.

Il ministro dell’interno, John Lee, ha dichiarato che “gli Stati Uniti non vinceranno” con le loro minacce all’esecutivo locale, che “sta facendo la cosa giusta” appoggiando la legge sulla sicurezza nazionale di Hong Kong recentemente approvata da Pechino.

Nel frattempo, la ministra della Giustizia, Teresa Cheng, ha sottolineato che “Trump non ha una base legale” per eseguire le misure che ha ordinato, secondo la stazione televisiva e radiofonica pubblica di Hong Kong (Rthk). “La città è pronta ad affrontare possibili sanzioni” e l’esecutivo sta lavorando a un “piano di emergenza” nel caso in cui gli Stati Uniti ritirino lo status speciale concesso a Hong Kong, ha invece annunciato il segretario alle Finanze, Paul Chan.

I manifestanti pro-Pechino si sono radunati davanti al consolato degli Stati Uniti a Hong Kong per protestare contro cio’ che considerano “l’interferenza di Washington negli affari interni della Cina”. Nonostante l’allerta rossa per una tempesta attesa, i sostenitori del governo centrale hanno organizzato due piccole manifestazioni fuori dall’edificio. Alcuni hanno assicurato che “la Cina non cederà alle intimidazioni”, mentre altri hanno esortato altri Paesi a non arrendersi a Washington.

Nel frattempo, il movimento democratico della città continua a preparare la sua strategia e oggi la formazione Demosisto ha chiesto alla comunità internazionale di appoggiare gli Stati Uniti. “Chiediamo a più alleati internazionali di sostenere Hong Kong. Le azioni sono più forti delle parole. Oltre a opporsi alla legge, è importante stabilire strumenti per fare pressione su Pechino”, ha detto il segretario generale del partito, Joshua Wong. “Se non si fa nulla e la legge sulla sicurezza nazionale verrà attuata a Hong Kong, sarà un incubo. Le sanzioni sarebbero un male minore”, ha aggiunto l’ex segretario generale del gruppo, Nathan Law. 

Vedi: Il governo locale di Hong Kong ha risposto alle "minacce" di Trump
Fonte: estero agi


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