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I numeri dell'acciaio e il suo utilizzo in Italia e nel mondo

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La produzione di acciaio nel 2020 è al momento in forte calo e risente dell’impatto da Covid-19: si è passati dagli 1,8 milioni di tonnellate di gennaio agli 1,1 milioni di aprile, che significa un calo del 42,5% rispetto ai livelli di aprile 2019. In generale l’anno scorso la produzione si è attestata a 23,2 milioni di tonnellate e segna un calo del 5,3% rispetto ai 24,5 milioni di tonnellate del 2018.

Il dato del 2019 rappresenta un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi 4 anni. Le cifre relative a quest’anno rappresentano comunque delle stime e bisogna sottolineare che i cali tendenziali di marzo e aprile rispettivamente, – 40% e – 42,5%, sono attribuibili al Covid-19 e al lockdown delle attività nei due mesi passati. Tuttavia, già a dicembre la produzione in Italia aveva subito un brusco stop con una calo del 17,6% rispetto a dicembre del 2018.

L’Italia però ha subito maggiormente l’impatto del lockdown rispetto agli altri Paesi. A marzo la produzione è scesa del 40,2%, una diminuzione doppia rispetto al – 20,9% della Germania, al – 13,2% della Francia e al – 14% della Spagna. In generale, l’Ue nel mese di marzo ha visto un calo della produzione tendenziale del 20,4% a 12 milioni di tonnellate.

Sempre a marzo la produzione del Nord America si è attestata a 9,6 milioni di tonnellate (- 9,4%) all’interno del quale c’è il – 6% degli Usa con 7,2 milioni di tonnellate. Il maggior produttore mondiale, la Cina ha risentito poco del lockdown evidenziando un calo dell’1,7% a marzo 2020 con una produzione di quasi 79 milioni di tonnellate.

In calo del 14% la produzione indiana a 8,6 milioni e del 10% quella giapponese a 8,2 milioni. In totale l’Asia ha prodotto 105,6 milioni di tonnellate (- 4,1% rispetto ai 110 milioni di marzo 2019) L’Italia è al secondo posto nella produzione siderurgica in Europa dietro alla Germania mentre globalmente il primo posto spetta alla Cina, seguita da India, Giappone e Stati Uniti.

Come viene utilizzato l’acciaio

L’acciaio è una delle risorse a più largo impiego in tutti i campi del mondo economico e produttivo. Fin dalle origini della società industriale – si legge sul sito di Federacciai, l’associazione aderente a Confindustria che rappresenta le aziende del settore – l’acciaio ha occupato un posto di rilievo, tanto che spesso si fa coincidere l’inizio dell’era industriale con la comparsa delle grandi unità produttive siderurgiche.

E ha accompagnato lo sviluppo tecnologico della civiltà grazie alle sue proprietà di alta resistenza (alle pressioni, alle alte temperature, agli agenti atmosferici, agli agenti corrosivi) e duttilità (ossia la capacita’ di un componente di acciaio di subire una deformazione “plastica” prima di arrivare alla rottura), che ne permettono l’utilizzo nelle piu’ svariate applicazioni.

Pochi altri materiali sono in grado, infatti, di essere plasmati nelle forme più diverse senza perdere la loro caratteristica di elevata resistenza alle sollecitazioni esterne. Una fune di acciaio, per esempio, è in grado di sostenere carichi molto elevati senza arrivare alla rottura pur mantenendo un’elevata di flessibilità.

La resistenza e la duttilità sono due peculiarità specifiche di ogni tipo di acciaio e la loro combinazione determina la scelta del materiale per l’impiego. Alla fine del suo ciclo vitale, inoltre, qualsiasi prodotto in acciaio può essere totalmente riciclabile e quindi riutilizzato per un numero virtualmente infinito di volte. I settori di applicazione maggiori sono le costruzioni e infrastrutture “grazie alle caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni e agli agenti atmosferici”. Inoltre “l’architettura contemporanea ha trovato nell’acciaio un valido materiale per realizzazioni ad alto impatto estetico”. 

Vedi: I numeri dell'acciaio e il suo utilizzo in Italia e nel mondo
Fonte: economia agi


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