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Costruttivo e piacevole confronto sul futuro della professione di guida turistica alla luce delle normative e della sentenza del Consiglio di Stato.

Tema dell’incontro è stato la condivisione di idee in merito ad un necessario ed urgente percorso legislativo che possa portare la figura della guida turistica ad una piena evoluzione del suo profilo professionale i cui parametri rientrino nei requisiti per il futuro rilascio del passaporto europeo delle professioni (EPC), come già avvenuto per altre categorie.

Nell’ottica della revisione e di un aggiornamento delle regole che riguardano l’ambito delle professioni del turismo, caratterizzato nel nostro paese dalla presenza della guida turistica e dell’accompagnatore turistico che si occupano di due aspetti distinti dell’accompagnamento dei turisti in visita, preme sottolineare come si reputi, innanzitutto, necessario mantenere la distinzione e la differenza tra le due attività nonché sia indispensabile evitare, una volta per tutte, tutti quegli iter burocratici cavillosi e difformi da Regione a Regione per l’accesso alle professioni che si esercitano a livello nazionale (ed anche europeo). È senza dubbio necessario porre fine ad un quadro generale che vede professionisti dello stesso identico settore assoggettati non solo a dissimili criteri di valutazione ma pure a diverse condizioni di esercizio. Tutto ciò ha penalizzato fortemente l’identità professionale e continua a costituire un forte limite alla sua piena definizione.

Nell’ottica di possibili nuove vie da percorrere che siano uguali per tutti risulta lungimirante, ad esempio, l’iter per l’abilitazione alla figura di accompagnatore turistico utilizzato in Toscana che valorizza il possesso di titoli specifici accanto alla previsione di un esame di abilitazione. Tale valutazione potrebbe al momento essere utilizzata anche per l’esercizio della professione di guida.

GTI – Guide Turistiche Italiane  e Confedercontribuenti -Turismo si sono confrontati sull’ipotesi di creazione di una laurea breve specifica per Guida turistica con il riconoscimento dell’esperienza e dei titoli come crediti formativi nonché di costituzione di un registro nazionale di professionisti  – così come avviene per altri settori –  la cui adesione porta ad aggiornamenti obbligatori e colloqui di accertamento dell’esperienza che possano garantire anche l’accesso che l’esercizio della professione nei siti di “particolare interesse”, così come previsto dall’articolo 3 della legge 97/2013.

“Per l’individuazione dei predetti siti, andranno seguite le indicazioni dell’Unione Europea e delle sentenze del TAR del Lazio e del Consiglio di Stato, con il coinvolgimento non solo del MiBACT ma anche delle Regioni in base alle competenze di ciascuno, al fine di dare attuazione alla normativa sulla base dei richiamati principi di ‘ragionevolezza, proporzionalità ed imparzialità’. Il percorso che stiamo perciò per affrontare sarà articolato e necessita della massima collaborazione di tutte le parti in causa poiché l’obiettivo finale è il pieno riconoscimento della nostra professione con il sostegno di una regolamentazione semplificata, chiara e certa a tutela e valevole per tutti coloro che esercitano ed intendono in futuro esercitare le professioni turistiche in esame. Tutto questo anche a difesa dei diritti dei consumatori per soddisfare le loro esigenze di conoscenza e di visita del nostro paese” – dichiarano Simone Fiderigo Franci presidente GTI e Mariangela Palmisano responsabile nazionale Confedercontribuenti Turismo.

Simone Fiderigo Franci e Mariangela Palmisano

Il turismo rappresenta un importante volano per lo sviluppo economico ed ha bisogno di professionalità preparate e dinamiche in grado di affrontare con competenza e con una visione aggiornata le sfide che pone costantemente il mercato. Dopo questo primo incontro fra rappresentanti di categoria e sigle di professionisti, la prossima tappa sarà la partecipazione ad un tavolo di lavoro presso il MiBACT che si auspica venga convocato in tempi brevi. È importante convogliare forze ed energie verso non solo la lotta abusivismo che ci impegna nella difesa della categoria ma, soprattutto, verso una definizione urgente di uno scenario nel quale gli operatori possano agire, in libera prestazione, nella certezza di norme eque e valide su tutto il territorio nazionale.


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