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Gli attentati calano ma l'Europa resta nel mirino

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Il 2018 è stato l'anno con meno attentati in Europa da quando si è affacciato sul mondo il terrore del sedicente Stato islamico (Isis). Ma la Francia è stata pesantemente colpita, insieme al Belgio.  L'ultimo attacco è stato compiuto l'11 dicembre ai mercatini di Natale di Strasburgo: un uomo armato, identificato poi nel 29enne Cherif Chekatt, ha sparato sui passanti nel centro cittadino, a pochi passi dall'Europarlamento, uccidendo cinque persone. Tra loro anche il giornalista italiano, Antonio Megalizzi.

Sempre in Francia, nel sud del Paese, il 23 marzo, Radouane Lakdim ha rubato un'auto a Carcassonne, uccidendo un passeggero e ferendo gravemente l'autista. Poco dopo è entrato nel supermercato U Super di Trebes alle grida di "Allah Akbar", affermando di essere un "soldato" dell'Isis e ha ucciso il macellaio e un cliente. Il tenente colonnello Gendarmeria Arnaud Beltrame, che si era offerto in ostaggio per liberare una donna, è stato ferito a morte, poco prima dell'assalto. Il jihadista è stato poi ucciso dalle teste di cuoio. Il 12 maggio, a Parigi, un uomo ha aggredito a coltellate, al grido di "Allah Akbar", i passanti davanti all'Opera, uccidendone uno e ferendone otto prima di essere abbattuto dalla polizia. 

In Belgio, a Liegi, il 29 maggio, un detenuto in permesso premio ha aggredito due poliziotte, tolto loro le armi e le ha giustiziate davanti a una scuola. Tentata la fuga, ha sparato uccidendo un giovane che si trovava a bordo di un'auto con la madre. Si è quindi barricato in una scuola superiore dove è stato ucciso dalla polizia. L'Isis ha rivendicato l'attacco.

La Gran Bretagna quasi incolume

La Gran Bretagna, che nel 2017 aveva subito una serie di gravi attentati, costati la vita a decine di persone, nel 2018 ne è uscita quasi incolume. L'unico attacco si è verificato il 14 agosto a Londra quando un 29enne di origini sudanesi, Salih Khater, ha investito con la sua auto alcuni pedoni prima di schiantarsi contro le barriere di protezione del palazzo di Westminster. Tre settimane prima, in Canada, il 22 luglio, un uomo aveva aperto il fuoco in una strada di Toronto e ucciso due persone, ferendone 14 prima di essere neutralizzato dalla polizia. La rivendicazione dell'Isis è arrivata nel giro di qualche ora. 

Ma gli attentati più sanguinosi del 2018, firmati dall'Isis ma non solo, sono stati compiuti fuori dall'Europa. A pagare il più alto prezzo di sangue è stato ancora una volta l'Afghanistan dove lo Stato islamico e i talebani si sfidano per la supremazia del terrore a colpi di autobombe. Qui i morti sono stati centinaia, e tra loro anche decine di giornalisti. Teatro di sanguinosi attentati anche la Somalia, deve il movimento al-Shabaab – ramo di Al Qaeda – continua a spargere impunemente il sangue di innocenti.

Vedi: Gli attentati calano ma l'Europa resta nel mirino
Fonte: estero agi


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