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Freccia Bianca in Sicilia: non basta l’apparenza

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di Franco Garufi

Desidero sinceramente complimentarmi con quanti, dirigenti di Trenitalia, amministratori regionali e politici nazionali, hanno concepito e realizzato l’operazione Freccia Bianca in Sicilia. Davvero un salto di qualità senza precedenti nella storia lunga e travagliata della rete ferroviaria nell’isola.

Felice di poter finalmente viaggiare come un cittadino europeo, ho cercato gli orari sulla App dell’azienda, ansioso di percorrere finalmente la tratta Palermo-Catania con un treno adeguato agli anni ’20 del secolo XXI dell’era cristiana. Da rimanere storditi: il Freccia Bianca parte da Palermo Centrale alle ore 7,08 del mattino ed impiega per giungere alla stazione centrale di Catania 3ore e 7 minuti al costo di 19,90 euro. Alle 7.31 parte invece il regionale veloce che con un risparmio di 5 (diconsi cinque) euro ti porta nella città etnea in ore 3 e 9 minuti…

Capperi – mi son detto – risparmiare 4 (diconsi quattro) minuti nell’epoca dei jets è già qualcosa. Ma se non sei costretto a fare l’alzataccia, ti viene facile scoprire che alle 9,31 e alla modica tariffa di 14,90 euro un bel treno regionale ti porta alle falde dell’Etna in 3h e 5m. Insomma, paghi di meno e per giunta accorci la durata del viaggio (due minuti, vabbè, non è che siano granché ma hai la soddisfazione di battere il treno megagalattico importato dal Continente per garantire un collegamento finalmente adeguato tra le tre aree metropolitane).

Già a questo punto converrebbe porsi qualche domanda; ma la vicenda diventa paradossale se decidi di prendere il Freccia Bianca per andare a Messina via Catania, allo scopo di trasferirti, senza cambiar treno, dal capoluogo alla città dello Stretto dove, sempre per la modica somma di 19,90 euro, il treno più pubblicizzato dell’ultimo decennio ti porta in appena 4 (non è un refuso: proprio quattro) ore e 15 minuti.

Se invece siete passatisti nemici della modernità, potete prendere il regionale veloce che percorre la vecchia linea tirrenica. Vi costa 14,90 euro ma in compenso vi consente di vedere la Madonnina che si staglia sull’antica Zancle in “appena” 2ore e 45 minuti, oltre un terzo di tempo in meno! Contenti voi…

Si è scritto che la vera novità è il collegamento diretto tramite mezzo veloce con Villa San Giovanni e la coincidenza con il Freccia Rossa per Roma. Questo è vero e produce un indubbio vantaggio; tuttavia è una semplice operazione di sistemazione degli orari ferroviari che si poteva benissimo realizzare col materiale rotabile già operante in Sicilia, per altro in parte rinnovato. Però, vuoi mettere il fatto che viaggi su un treno “blasonato”, come la Ninì Tirabusciò di Nino Martoglio, che si proclamava parigina ed era nata a Carrapipi (Valguarnera- Caropepe, ridente paesino dell’Ennese), il Freccia Bianca siciliano ha messo la livrea di rappresentanza ma si è dimenticato che che non basta apparire per essere.