FRANCA VIOLA

“Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”.

Tra le donne celebri della storia italiana, Franca Viola fu la prima in Italia a dire no alle nozze riparatrici dopo essere stata rapita e violentata dal suo ex fidanzato, nipote di un noto mafioso siciliano.

Il Melodia viene arrestato con i suoi complici, ma conta evidentemente sul matrimonio “riparatore” che, come prevedeva la legge italiana, scagionava il rapitore che sposava la propria vittima.

Franca però rifiuta di sposarsi dando quindi avvio al processo, che si svolge nel dicembre del 1966. Il padre Bernardo decide di costituirsi parte civile malgrado le pressioni esercitate per dissuaderlo. L’attenzione di tutta la stampa locale e nazionale è altissima, sia perché è la prima volta che una donna sceglie di dichiararsi “svergognata” e sfidare le arcaiche regole di un “onore” presunto e patriarcale, sia perché in questa vicenda si ravvisa l’occasione di intaccare, almeno in parte, il potere della mafia.

Ella dirà:

“Non ho mai avuto paura, non ho mai camminato voltandomi indietro a guardarmi le spalle. È una grazia vera, perché se non hai paura di morire muori una volta sola.”

“Io non sono proprietà di nessuno, nessuno può costringermi ad amare una persona che non rispetto, l’onore lo perde chi le fa certe cose, non chi le subisce”.

Viola divenne il simbolo dell’emancipazione femminile e della crescita civile di un paese: siamo nel 1965.

Sulla sua storia così esemplare è stato persino girato un film, La moglie più bella. Il suo ruolo è interpretato da una giovane Ornella Muti.