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Forse per noi genitori il robot Mary Poppins è una sconfitta onorevole

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In questa corsa un po’ folle a inventare robot di tutti i tipi, ma che fondamentalmente faranno lavori che oggi facciamo noi, ne hanno appena presentato uno che credo verrà salutato dalla ola e dagli applausi dai genitori di tutto il mondo. E dai loro figli. Lo chiamerò il robot Mary Poppins. Avete presente la scena in cui la baby sitter più famosa di tutti i tempi mette magicamente a posto la stanza disordinatissima dei suoi due bambini in pochi istanti? Beh, non serve la magia, presto basterà un robot.

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Lo ha costruito una startup giapponese, Preferred Networks, fondata nel 2014 da un gruppo di ingegneri che volevano occuparsi del ruolo dell’intelligenza artificiale nelle fabbriche. Nel frattempo ci hanno investito Toyota e Hitachi, il valore dell’azienda è volato sopra il miliardo di dollari, e lunedì scorso è stato presentato il primo robot che mette a posto i giocattoli e piega i vestiti. La prossima versione, è stato detto, sarà un robot che stira, riceve la posta e mette i piatti nel lavabo. Ma già questo promette, o minaccia, di entrare nelle nostre vite con la porta spalancata. Tra l’altro è in grado di ricevere istruzioni verbali tipo, prendi quella penna o butta quella carta o raccogli i calzini sporchi e mettili a lavare. Per ora il robot Mary Poppins è un prototipo, ma nel 2020 dovrebbe arrivare sul mercato.

Non è stato indicato un possibile prezzo ma non sarà elevato: l’idea degli startupper giapponesi è che il personal robot è il vero strumento per farci entrare nell’era della robotica e dell’intelligenza artificiale. Qualcuno dirà che questa storia rappresenta la nostra sconfitta come genitori, che mettere in ordine la propria stanza rappresenta un momento fondamentale dell’educazione dei figli. Tutto vero. Ma se proprio dobbiamo perdere, meglio farlo così.

Vedi: Forse per noi genitori il robot Mary Poppins è una sconfitta onorevole
Fonte: innovazione agi


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