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Finocchiaro (Pres. Confedercontribuenti): Serve un “Processo di Norimberga” per il sistema bancario italiano e per la politica che lo sostiene.

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Le banche sono indispensabili per lo sviluppo economico di una nazione a condizione che non determinino la vita e a morte dello stesso. A dichiararlo il Presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, che sottolinea come il sistema finanziario italiano, sia una delle cause principali della crisi economica del nostro Paese. Un sistema a cui sono asserviti gran parte della classe politica, della Stampa e delle lobby di potere. In questi anni di dura crisi economica, le banche che negli anni precedenti hanno erogato credito a carissimo prezzo, in violazione delle norme sull’usura e l’anatocismo, ma anche con clausole vessatorie e contratti capestro, dalla mattina alla sera hanno chiuso i ponti a milioni di imprese e famiglie, gettando nella piu’ assoluta crisi un intero sistema. In loro soccorso sono arrivate le nuove invenzione del mercato finanziario speculativo, ovvero i cosiddetti NPL, che fra incentivi fiscali offerti dagli Stati Nazionali e dalle direttive Comunitarie dell’Unione Europea, hanno imposto soprattutto in Italia una legislatura pro banche, di cui vediamo adesso i terribili effetti. Aste giudiziarie aumentate, sfratti pre-azione esecutiva, tentativi di sottoscrizione di patti commissori. Mentre la politica al di là del gioco delle parti, soggiaceva al potere bancario. Adesso che il Paese sta toccando il fondo, serve davvero fermarsi e stabile un nuovo patto nazionale, che faccia il punto sullo strapotere delle banche , mettendo ordine alla loro azione devastante. Non servono commissioni parlamentari, rituali e inutili, ma un processo storico, che faccia evolvere l’azione dei nuovi aguzzini delle famiglie e delle imprese. Un “processo di Norimberga” che condanni definitivamente e penalmente gli uomini che hanno affamato l’Italia e faccia luce sul cartello del sistema bancario che ha deciso di uccidere la risorsa vera di questo Paese che e’ la piccola e media impresa. Una scelta che privilegi la ripresa dello sviluppo economico alla finanziarizzazione dell’economia, vero danno di un mondo ormai alla deriva.


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