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Finocchiaro (pres. Confedercontribuenti): “fermatevi, così salta la coesione sociale!”

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di redazione

Il Governo Meloni con le scelte di oggi sul Supebonus ha deciso di far precipitare, nuovamente, l’edilizia nella profonda crisi e distruggere oltre 55.000 imprese italiane. Serve un fronte compatto e deciso per fermare queste scellerate scelte”, è il presidente della Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, a lanciare il grido.

È successo di tutto con il Superbonus 110%: dal “miracolo italiano”, ai cantieri bloccati e ai crediti incagliati. Il fallimento di 55mila imprese, sull’orlo del fallimento.

Ancora una volta i governati cambiano le regole del gioco mentre è in corso la partita, in maniera unilaterale, senza alcun confronto con le associazioni di categoria. Per i bonus d’ora in avanti non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura o della cessione del credito al posto della detrazione.

Inoltre, il Governo ha stabilito anche lo stop all’acquisto da parte delle pubbliche amministrazioni

Il Governo ha posto il divieto di acquisto dei crediti di imposta relativi agli incentivi fiscali per gli enti territoriali. Il Cdm ha approvato il relativo provvedimento. “Abbiamo deciso di porre divieto alle amministrazioni locali e regioni di procedere a questi sconti – ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – perché avrebbero un impatto diretto sul debito pubblico, nonché, soltanto per i futuri progetti presentati da domani, la possibilità di accedere a credito d’imposta lo sconto mentre rimarranno pienamente in vigore tutte le forme di bonus però solo nella forma di detrazione d’imposta“.

Una spiegazione che non convince.

Dal decreto Rilancio del 2020 (governo Conte) al decreto antifrodi dell’esecutivo Draghi fino alla de-escalation del governo Meloni una lunga storia di incomprensioni, contrapposizioni ideologiche, il tutto sulla pelle di contribuenti, lavoratori e imprese.

Questi del Centrodestra governeranno indisturbati per cinque anni, sostiene Finocchiaro, per mancanza di un’opposizione credibile, litigiosa come i polli di Rienzo; un PD in liquidazione e un’evanescente Terzo Polo; quello odierno è solo il polo della saccenza. I partiti personali durano tre giorni, specie se fondati sulle velleità e la presunzione di ex dirigenti di aziende. La politica è una cosa seria. E non si inventa sulla base degli umori di qualche masaniello.”

Ma in nome della solidarietà e coesione sociale, dico ai rappresentanti del Centrodestra e di Governo, sociale fermatevi e confrontatevi con le Associazioni di categoria. Così non si va da nessuna parte!”, conclude Finocchiaro.

I cittadini onesti sono rimasti con il cerino in mano e ora dovranno pagare di tasca propria.

L’Ance afferma che le “conseguenze sanno devastanti”.

Le imprese denunciano il ‘rischio tracollo’. Così il presidente dell’Ance, Federica Brancaccio “Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato“. 

Il futuro per contribuenti, imprese e lavoratori è nero e turbolento.