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Federcontribuenti: crollano i valori Isee degli italiani, -48%

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Il presidente Marco Paccagnella: “Si vive con meno di 700 euro nelle famiglie con pensionati e con meno di 1.200 euro per le famiglie con contratti di lavoro da fame. Da inizio gennaio registrato un elevato numero di richieste di prestiti da parte delle famiglie per le spese quotidiane

AGI – “Rispetto agli anni della pandemia i valori Isee delle famiglie italiane sono crollati del 48%. A tenere in piedi la capacità reddituale degli italiani sono solo le proprietà immobiliare che però non danno da mangiare. Abbiamo da inizio gennaio un elevato numero di richieste quotidiane da parte di famiglia a caccia di un prestito, liquidità non per andare in vacanza ma per fare la spesa o mandare avanti i figli e le spese quotidiane. Tra i più poveri le famiglie con contratti di lavoro a tempo e part-time. è urgente mettere mano a un salario minimo e prevedere sussidi per famiglie con contratti di lavoro da fame”. Lo afferma, in una nota, il presidente di Federcontribuenti Marco Paccagnella.

“Si vive – aggiunge – con meno di 700 euro nelle famiglie con pensionati e con meno di 1200 euro per le famiglie con contratti di lavoro da fame. Ciò dimostra ancora una volta come il reddito di cittadinanza vada subito sussistito con un reddito universale prevedendo una soglia reddituale uguali per tutti, pensionati o lavoratori con meno di 1.500 euro perchè nessuno può riuscire a mantenere le spese quotidiane, cibo – salute – istruzione – utenze domestiche”.

Secondo l’associazione dei consumatori “al centro dell’agenda di governo deve esserci quindi l’urgenza di dotare tutti i cittadini italiani di un reddito pari al costo della vita. Gravi e insufficienti gli aumenti per i pensionati siano essi sociale o contributiva. La soglia per oltre il 50% dei pensionati resta gravemente al di sotto degli 800 euro mensili. Però, mettere mano alla somma delle pensioni significherebbe contemporaneamente occuparsi di creare sufficienti posti di lavoro stabili e non precari che diano nuovo impulso alle entrate erariali”.

Per ultimo “la mazzata dell’aumento del costo del carburante: vogliamo ricordare che oltre il 70% dei lavoratori che compongono le famiglie in difficoltà utilizzano il proprio mezzo di trasporto per recarsi sul posto di lavoro. Purtroppo gli automobilisti sono la classe più facile, da sempre, da colpire con tassazioni di ogni tipo e genere”, conclude Paccagnella.

 

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