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Estate mitologica. AMORE E PSICHE

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di Gianni De Iuliis

 

Amore e Psiche sono i due protagonisti di una storia narrata da Apuleio all’interno della sua opera Le Metamorfosi. Tuttavia, il mito appartiene a una tradizione orale antecedente all’autore.

In un regno lontano un re e una regina hanno tre bellissime figlie. La più giovane si chiama Psiche ed è bellissima, tanto che le persone si prostrano dinanzi a lei come se fosse la dea Venere.

Tale devozione suscita la collera della dea che chiede a suo figlio Amore di punire Psiche facendo in modo che si innamori di un mostro. Mentre sta per colpire la fanciulla con una delle sue frecce, però, il dio sbaglia mira e la freccia d’amore colpisce invece il proprio piede, cosicché egli si innamora perdutamente di lei.

Quindi Amore la trasporta al suo palazzo, ove la giovane viene accudita da servitori invisibili che provvedono a ogni sua necessità. Ogni notte Psiche è raggiunta da Amore, che si dimostra uno sposo innamorato, ma non le rivela la propria identità: anzi prima dell’alba si allontana e la saluta avvertendola che anche in futuro i loro incontri avverranno sempre al buio, e che la ragazza non dovrà mai cercare di vederlo né conoscerne il nome.

Psiche è felice e innamorata del misterioso sposo, ma desidera rivedere le sue sorelle. Amore acconsente a invitare le due donne nel palazzo. Esse, colpite dal lusso in cui vive Psiche, sono travolte da un’invidia bieca, tanto che insinuano in lei il sospetto che lo sposo misterioso sia in realtà un mostro che prima o poi la ucciderà. Anzi, le suggeriscono di ucciderlo.

Alla fine convincono Psiche, che una notte decide di agire. Armandosi di pugnale decide di scoprire chi realmente sia il suo amante, ma proprio quando sta per ucciderlo si accorge che egli è il bellissimo dio dell’amore. Mentre Psiche ne contempla l’abbagliante bellezza, il dio si sveglia e fugge via, deluso dal tradimento della fanciulla, che non ha rispettato il loro patto originario.

Psiche, straziata dal dolore, tenta più volte il suicidio, ma gli dei glielo impediscono. Quindi vaga per diverse città alla ricerca di Amore.

Giunge infine nel tempio di Venere, a cui si consegna, sperando di placarne l’ira per aver disonorato il nome del figlio.

Venere sottopone Psiche a diverse prove, superandole tutte. Altre versioni, differenti da quella di Apuleio, narrano invece la morte della ragazza prima dell’ultima prova; altre ancora narrano che la ragazza abbia fallito l’ultima prova e che abbia quindi dovuto lasciare Amore.

Amore corre da Giove, pregandolo di convincere Venere ad acconsentire al matrimonio. Giove, commosso, persuade Venere ad accettare le nozze, che vengono celebrate alla presenza di tutti gli dèi. Psiche diviene così la dea protettrice delle fanciulle e dell’anima, sposando Amore.

Più tardi nasce una figlia, chiamata Voluttà.