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Ecco il nuovo scostamento di bilancio per arginare la crisi

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AGI – Domani il governo si appresta a varare una nuova richiesta di scostamento di bilancio per il 2020, la quarta dall’inizio dell’emergenza Covid. Da marzo a oggi il Parlamento ha autorizzato tre aumenti del deficit per finanziare le misure anti-Covid per un totale di oltre 100 miliardi di euro.

La prima richiesta di extra deficit è stata presentata alle Camere il 5 marzo scorso, successivamente integrata l’11 marzo quando il Parlamento ha dato il via libera ai nuovi obiettivi di finanza pubblica, che prevedevano, per il solo 2020, un incremento di 20 miliardi dell’indebitamento netto.

Le risorse sono state impiegate quasi integralmente per finanziare le misure contenute nel decreto Cura Italia, ad eccezione di 10,9 milioni di euro usati per finanziare le misure del decreto con la liquidita’ per le imprese, e di 3,3 miliardi (in termini di solo fabbisogno) utilizzati per il successivo decreto Rilancio.

La seconda richiesta di scostamento per 55 miliardi di euro risale al 24 aprile scorso, quando il governo in occasione della presentazione del Documento di economia e finanza, ha presentato una seconda Relazione al Parlamento, approvata rispettivamente il 29 e il 30 aprile scorso da Camera e Senato. Per effetto di tali incrementi, il nuovo livello di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche risultava pari al 10,4% del Pil nel 2020 e al 5,7% nel 2021.

Le risorse messe in campo sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure del decreto Rilancio. Il 23 luglio scorso il governo ha poi presentato la terza Relazione al Parlamento con una richiesta di extra deficit per circa 25 miliardi.

L’ulteriore autorizzazione, approvata dalle Camere il 29 luglio scorso, ha portato quindi il maggior indebitamento complessivamente a circa 100,3 miliardi nel 2020, 32,4 nel 2021 e 35,9 miliardi nel 2022. Di conseguenza, anche in ragione dell’aggiornamento del quadro economico-finanziario, il nuovo livello di deficit veniva fissato all’11,9% del Pil nel 2020. In questo caso le risorse sono state quasi integralmente impiegate per il finanziamento delle misure introdotte dal decreto Agosto.

Il 6 ottobre scorso, in occasione della presentazione della Nota di aggiornamento del Def, l’esecutivo ha trasmesso al Parlamento una nuova Relazione che definisce i nuovi obiettivi di finanza pubblica in vista della legge di bilancio per il 2021, autorizzati dalle Camere il 14 ottobre. La Nadef ha fissato al 10,8% in termini di Pil la stima sia tendenziale che programmatica del deficit e successivamente il Documento programmatico di bilancio per il 2021 ha indicato un miglioramento della previsione per l’anno in corso portando il nuovo valore di indebitamento netto al 10,5% del Pil.

Gli ultimi provvedimenti varati dal governo, i decreti ristori e ristori bis (accorpati nel corso dell’esame al Senato) hanno utilizzato questo margine di miglioramento (0,3%, pari a circa 5 miliardi) riportando quindi la previsione di deficit per il 2020 al valore del 10,8% di Pil già indicato dalla Nadef.

Domani dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri un ulteriore scostamento di bilancio sul 2020 per circa 7 miliardi, che dovrebbero essere utilizzati per rafforzare i due dl Ristori con un decreto ter. La richiesta sarà votata dal Parlamento mercoledì prossimo.

Ma il governo sta anche valutando di ricorrere a un ulteriore scostamento di bilancio da circa 20 miliardi a valere però sul 2021 che potrebbe servire a finanziare un quarto decreto Ristori e a rafforzare la legge di bilancio. 

Vedi: Ecco il nuovo scostamento di bilancio per arginare la crisi
Fonte: economia agi


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