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È iniziato il vertice straordinario dell'Opec+ sul mercato petrolifero

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Si è aperta la riunione straordinaria dell’Opec+, appuntamento fondamentale per le sorti del mercato petrolifero affossato dal Covid-19 e dalla guerra dei prezzi iniziata un mese fa tra Arabia Saudita e Russia. La giornata di giovedì 9 aprile è stata assolutamente instabile per il prezzo del greggio, positivo per tutta la seduta e crollato nel finale a causa delle incertezze riguardanti l’entità dei tagli alla produzione. Il Wti è passato da un +10% a 27 dollari quando si è diffusa la notizia di una riduzione pari a 20 milioni di barili, per poi crollare del 9% nel finale a 22,7 dollari perché tale ipotesi è apparsa meno probabile.

I 20 milioni di tagli – che sarebbero i maggiori di sempre – hanno entusiasmato gli investitori proprio perché rappresentano una cifra più alta di quanto affermato nei giorni scorsi dal presidente americano Donald Trump che aveva parlato di 10-15 milioni. Nel corso del pomeriggio tuttavia le notizie che arrivavano dalla videoconferenza hanno convinto il mercato a riduzioni di greggio nell’ordine di 10 milioni in capo al cartello e 5 in carico agli altri produttori non facenti parte dell’opec+ per un totale di 15 milioni. Una cifra, secondo gli analisti, non è sufficiente a compensare al crollo della domanda pari a 30 milioni di barili.

Il punto cruciale della questione resta quello di capire cosa faranno gli Stati Uniti. è importante che anche gli altri produttori al di fuori dell’opec+ partecipino ai tagli, ha ripetuto a questo proposito il ceo del Russian Direct Investment Fund, Kirill Dmitriev, aggiungendo che Russia e Arabia Saudita hanno superato le loro differenze.

In precedenza il governatore del Texas Greg Abbott non si era voluto esprimere sull’opportunità di tagliare la produzione di petrolio Usa. Interpellato dall’AGI, Abbott ha preferito non commentare mentre Ryan Sitton, il capo della Texas Rail Road Commission, l’autorità che regola il mercato del petrolio e del gas nello Stato della stella solitaria, ha sostenuto la necessità di tagliare 20 milioni di barili al giorno nei prossimi 3 mesi, di cui 4 milioni negli Usa. Il Texas estrae il 41% del totale statunitense e Sitton è stato invitato al vertice del cartello petrolifero di giugno a Vienna ma non partecipa alla video conferenza odierna.

Silenzio sulla questione anche dal segretario dell’Energia Usa, Dan Brouillette secondo cui invece opec+ può tagliare senza problemi 10 milioni di barili di greggio. “Credo che possano raggiungere facilmente 10 milioni di barili, forse di piu’, certamente di piu’ se si comprendono le altre nazioni che producono petrolio come Canada, Brasile, e altri”, ha detto Brouillette alla Cnbc. “Siamo ottimisti che Russia e Arabia raggiungeranno un accordo per stabilizzare il mercato”, ha evidenziato.

Intanto Baker Huges ha annunciato la chiusura di 58 pozzi ai minimi da dicembre 2016. Altro segnale negativo per le major petrolifere a stelle a strisce. Sempre domani si terrà in videoconferenza il G20 dell’energia e probabilmente in quell’occasione ci sarà l’annuncio dell’intesa. 

Vedi: È iniziato il vertice straordinario dell'Opec+ sul mercato petrolifero
Fonte: economia agi


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