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Dominik Fischnaller ha vinto il bronzo nello slittino alle Olimpiadi di Pechino

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AGI – Uno straordinario Dominik Fischnaller ha conquistato la medaglia di bronzo nello slittino ai Giochi olimpici invernali di Pechino. L’azzurro si è classificato terzo dopo le quattro manche. Oro al tedesco Johannes Ludwig, argento all’austriaco Wolfgang Kindl. È la terza medaglia per l’Italia ai Giochi in Cina.

Fischnaller, il primo degli umani, a sfrecciare a oltre 130 chilometri orari sdraiato su una slitta nel budello del ‘Yanqing National Sliding Centre’ tra le montagne cinesi. L’azzurro voleva questa medaglia, sono stati quattro anni difficili nel corso dei quali ha studiato tutti i minimi particolari della sua slitta assieme ai suoi allenatori, Armin Zoeggeler, ct azzurro, e Kurt Brugger. Dominik Fischnaller si è messo al collo uno stupendo bronzo terminando le quattro manche con il tempo di 3’49″686 a 951 millesimi dall’oro vinto dal teutonico Johannes Ludwig (3’48″735).

Mostruoso anche l’austriaco Wolfgang Kindl, argento a soli 160 millesimi dal vincitore. Rimasto ai piedi del podio il tedesco Felix Loch (a 1″143) mentre l’altro azzurro in gara, Leon Felderer si è classificato undicesimo (a 3″105) anche a seguito di un errore di linea nella quarta discesa.

‘Domi’, il suo soprannome, è cugino di Kevin, l’azzurro risultato positivo al coronavirus a Pechino e che non ha potuto prendere il via della gara olimpica. Originario di Maranza in Alto Adige, Dominik, 28 anni, dopo il sesto posto di Sochi 2014 nella gara dell’addio, con tanto di bronzo di Zoeggeler, e il quarto a soli due millesimi a PyeongChang 2018, ha coronato una carriera che lo ha visto più volte sul podio in Coppa del mondo sia nel classico format della gara maschile che nella sprint.

Fischnaller, 41 anni, è il più anziano della spedizione dell’Italia Team. Dalle spettacolari montagne dell’Alto Adige a quelle brulle della Cina per provare a scrivere la storia, ovvero per mettersi al collo la medaglia che manca alla sua bacheca. ‘Fisch’, come viene soprannominato l’alpino di San Pietro in Val di Funes, località abbarbicata ai piedi delle Dolomiti, è alla sesta partecipazione olimpica e mai era riuscito a salire sul podio.

Anzi, lui, che è stato campione del mondo di slalom parallelo, ha vinto la Coppa del mondo generale e di specialità, si è imposto 19 volte in Coppa, ai Giochi non è andato oltre a un settimo posto, quattro anni fa a PyeongChang. Per studiare i segreti delle piste di Sochi, nel 2013 si era sobbarcato migliaia di chilometri in bicicletta partendo dal natio Sudtirolo per arrivare sulle coste del mar Nero

L’avventura olimpica dell’altoatesino era iniziata nel 2002 a Salt Lake City, proseguita a Torino 2006, Vancouver 2010, Sochi 2014 e PyeongChang 2018. “Pista e neve sono veramente durissime, degne di una gara di questa importanza – aveva detto Fischnaller -.Ci sarà da spingere dall’inizio alla fine, non esiste una curva dove puoi mollare un attimo per cui saranno run impegnative, a cominciare dalle qualificazioni”.

Source: agi


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