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DATI ISTAT: BALZANO IL PIL E L’OCCUPAZIONE

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Il Pil italiano nel secondo trimestre del 2021 è aumentato del 2,7%, mentre il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,5 punti) e torna, dopo cinque mesi, sotto la soglia del 10%. Sono numeri che, varianti Covid permettendo, fanno ben sperare in un recupero e in una risalita dell’economia italiana alla luce anche delle riforme collegate al Pnrr e dei fondi previsti e di prossimo stanziamento

di Eugenio Maria Pisano

Il Pil italiano nel secondo trimestre del 2021, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è aumentato del 2,7%, corre pertanto e si pensa ad un’uscita dalla crisi, covid permettendo, tale aumento è calcolato rispetto al trimestre precedente e del 17,3% in termini tendenziali. La comunicazione dell’Istat vene effettuata sulla base delle stime preliminari. L’incremento “eccezionalmente marcato” registrato su base annua, spiega l’Istituto di statistica, deriva dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2020 in corrispondenza dell’apice della crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Covid, quindi si è raffrontato con un periodo alquanto buoi per la nostra economia.
Il dato comunicato dall’Istat è nettamente superiore alle attese delle analisi precedentemente effettuate. Si indicava un’espansione dell’economia dell’1,3% su base trimestrale.
La crescita acquisita per il 2021, pari al 4,8%, è invece solo leggermente inferiore alle previsioni del governo, della Commissione europea e di Bankitalia, concordi nello stimare un aumento del Pil intorno al 5%. Nel Def di aprile è stata indicata una crescita del 4,5%, ma in più di un’occasioni il ministro dell’Economia, Daniele Franco, ha infatti giudicato raggiungibile l’obiettivo del 5%, con l’unico rischio rappresentato nelle ultime settimane dalla diffusione delle varianti Covid in Italia e nel resto d’Europa che potrebbe comportare un rallentamento della crescita.
L’Istituto Nazionale di Statistica specifica infine, che parte dell’aumento del Pil dipende dal fatto che il secondo trimestre del 2021 ha avuto una giornata lavorativa in più sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto al secondo trimestre del 2020.
Un forte recupero si è registrato nel settore dei servizi di mercato, il più penalizzato dalla crisi, di una crescita dell’industria mentre nell’agricoltura non si sono registrate variazioni significative.
Di pari passo si rafforza la tendenza alla crescita dell’occupazione iniziata a febbraio 2021.Nel corso dei cinque mesi si registra un aumento di oltre 400 mila occupati. La risalita non coinvolge i lavoratori autonomi, che nello stesso periodo hanno registrato una diminuzione di 44 mila unità, nonostante il recupero di 39mila unità nell’ultimo mese.
Nel mese di giugno 2021 si registra, rispetto al mese precedente, un aumento degli occupati e una diminuzione sia dei disoccupati sia degli inattivi.
La crescita dell’occupazione (+0,7%, pari a +166mila unità) si osserva per gli uomini, le donne, i dipendenti, gli autonomi e per tutte le classi d’età.
Il tasso di occupazione sale al 57,9% (+0,5 punti). Anche la diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-5,1% rispetto a maggio, pari a -131mila unità) riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le classi d’età.
Il tasso di disoccupazione scende al 9,7% (-0,5 punti) e torna, dopo cinque mesi, sotto la soglia del 10%. Tra i giovani si attesta al 29,4% (-1,3 punti). Tra maggio e giugno si riduce anche il numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3%, pari a -34mila unità). Il tasso di inattività scende al 35,8% (-0,1 punti).
Tutti i dati sopra riportati fanno ben sperare in un recupero e in una risalita del Pil alla luce anche delle riforme collegate al PNRR e dei fondi previsti e di prossimo stanziamento, varianti Covid permettendo.