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Dall'estetista alle palestre, un vademecum per la riapertura

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Due settimane dopo il primo allentamento delle misure di restrizione, l’Italia fa un nuovo passo in avanti nella Fase 2 dell’emergenza Covid-19. Dal 18 maggio è infatti in vigore il Dpcm 17 maggio, che regola la ripartenza in diversi ambiti. In questo vademecum cerchiamo di spiegare che cosa è consentito fare (e adottando quali precauzioni) e che cosa resta vietato. La fonte sono le 120 pagine degli allegati al Dpcm

In chiesa

Dal 18 maggio è consentito andare nei luoghi di culto per partecipare alle funzioni religiose: il protocollo per la ripresa delle celebrazioni è stato messo a punto dal governo con la Conferenza Episcopale Italiana. Protocolli simili in pressoché tutto sono stati redatti anche con le diverse comunità delle altre confessioni praticate in Italia (per le quali però è stabilita una capienza massima di 200 unità all’interno dei luoghi di culto, limite che non si applica alla Chiesa Cattolica). 

Si può andare in chiesa?

Sì, indossando la mascherina e solo se la temperatura corporea (che verrà misurata all’ingresso) non supera i 37,4 gradi. Niente ingresso neppure con sintomi influenzali/respiratori. L’accesso si deve svolgere in modo da evitare ogni assembramento, mantenendo una distanza di 1,5 metri nella fase di ingresso in chiesa, all’interno della quale la distanza di sicurezza passa a un metro (frontale e laterale). 

Quali sono le norme per la sanificazione dei luoghi di culto? 

I luoghi di culto dovranno essere igienizzati regolarmente al termine di ogni celebrazione. Stessa cosa per “i vasi sacri, le ampolline e altri oggetti utilizzati, così come

i microfoni”, che dovranno essere accuratamente disinfettati “al termine di ogni celebrazione”. Le acquasantiere rimarranno vuote.

Ci si può scambiare il segno della pace durante una Messa? 

No, nell’allegato al Dpcm si legge specificatamente che “si continui a omettere lo scambio del segno della pace”.

Quali norme per la Comunione?

Il governo spiega che la distribuzione della Comunione potrà avvenire “dopo che celebrante e l’eventuale ministro straordinario avranno curato l’igiene delle loro mani e indossato guanti monouso”. Bandito il contatto tra le mani. 

Cinema e spettacoli dal vivo

Indossare la mascherina sarà obbligatorio?

Sì. Occorrerà anche mantenere il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Niente più popcorn in sala: nel documento è stabilito il “divieto del consumo di cibo e bevande e della vendita al dettaglio di bevande e generi alimentari in occasione degli eventi e durante lo svolgimento degli spettacoli”.

Gel igienizzanti: quali regole? 

È richiesta una “ampia disponibilità e accessibilità a sistemi per la disinfezione delle mani”, in particolare “accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento”. A proposito di quest’ultimo punto, viene suggerita la “limitazione dell’utilizzo di pagamenti in contanti, ove possibile”, privilegiando “vendita dei biglietti e controllo dell’accesso con modalità telematiche”. 

Bar e ristoranti (e ogni altra attività di ristorazione) 

Ingresso: Agli avventori, al momento dell’ingresso, potrà essere rilevata la temperatura corporea,  impedendo loro l’accesso nel caso in cui superi i 37,5 gradi. Obbligatorio l’uso della mascherina per “tutte le volte che non si è seduti al tavolo”.

Prenotazione: Da privilegiare, per gli esercizi che prevedono il posto a sedere, la prenotazione: in questo caso  l’elenco dei soggetti che hanno prenotato dovrà essere mantenuto “per un periodo di 14 giorni”.

Distanza: I posti a tavola dovranno essere a un metro di distanza l’uno dall’altro, tranne che nei casi delle “persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale”, ovvero chi vive insieme. Nel documento viene in ogni caso raccomandata in modo esplicito la “responsabilità individuale”, cioè l’invito a essere prudenti e accorti. La distanza di un metro può essere ridotta “solo ricorrendo a barriere fisiche tra i diversi tavoli adeguate a prevenire il contagio tramite droplet”: significa che tavoli differenti possono essere più vicini di un metro l’uno dall’altro a patto che siano installate barriere (ad esempio i plexiglass) che offrano protezione. Sono vietati i buffet, mentre il servizio al bancone è consentito solo nel caso in cui sia mantenuta la distanza di un metro tra gli avventori. 

Igienizzazione: Particolare attenzione verrà data naturalmente alla pulizia. I prodotti igienizzanti per i clienti e per il personale dovranno essere dislocati “in più punti del locale, in particolare all’entrata e in prossimità dei servizi igienici, che dovranno essere puliti più volte al giorno”.

Lavoratori: Per quanto riguarda il personale, sono resi obbligatori l’uso della mascherina e l’igienizzazione delle mani “con soluzioni idro-alcoliche prima di ogni servizio al tavolo”.

Al mare

Ingresso: Anche nel caso degli stabilimenti balneari potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 gradi. Viene chiesto di “riorganizzare gli spazi al fine di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra gli utenti”. 

In spiaggia: Ogni ombrellone dovrà avere a disposizione “una superficie di almeno 10 metri quadrati”. Lettini e sedie a sdraio, nel caso in cui siano fuori dall’area ombrellone, dovranno stare a una distanza di almeno un metro e mezzo l’uno dall’altro. 

Igienizzazione: Le attrezzature, ad esempio lettini, sedie a sdraio e ombrelloni, vanno disinfettati ad ogni cambio di persona e a fine giornata. 

Spiagge libere: In questo caso il governo sottolinea l’importanza della responsabilizzazione individuale da parte degli avventori: è compito di ognuno di noi, insomma, mettere in atto le misure opportune per limitare il contagio. Nel documento viene in ogni caso suggerita la presenza di un addetto alla sorveglianza. 

Sport da spiaggia: Sono vietate le “attività ludico-sportive di gruppo che possono dar luogo ad assembramenti”. Da quanto sembra, insomma, niente balli di gruppo a bordo mare. Via libera invece a racchettoni, nuoto, surf, windsurf, kitesurf, sempre a condizione di rispettare le norme sul distanziamento. Per beach volley o beach soccer “sarà necessario rispettare le disposizioni delle istituzioni competenti”. 

Hotel, agriturismi e strutture ricettive

Ingresso: Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 gradi. 

Distanziamento: La parola d’ordine è, anche in questo caso, il rispetto del distanziamento interpersonale di “almeno un metro in tutte le aree comuni”. Si invita a favorire la “differenziazione dei percorsi all’interno delle strutture, con particolare attenzione alle zone di ingresso e uscita”. 

Mascherina: Per gli ospiti è obbligatoria sempre. Il personale dipendente è invece tenuto all’utilizzo della mascherina sempre quando in presenza dei clienti e comunque in ogni circostanza in cui non sia possibile garantire la distanza interpersonale di almeno un metro. 

Igienizzazione: Gel disinfettanti, ma non solo. “Ogni oggetto fornito in uso dalla struttura all’ospite, dovrà essere disinfettato prima e dopo di ogni utilizzo”, si legge. Occorrerà inoltre “garantire la frequente pulizia e disinfezione di tutti gli ambienti e locali, con particolare attenzione alle aree comuni e alle superfici toccate con maggiore frequenza”, come per esempio “corrimano, interruttori della luce, pulsanti degli ascensori, maniglie di porte e finestre”. 

Microclima indoor: Un capitolo a parte viene dedicato al microclima all’interno delle strutture. Si raccomanda, tra le altre cose, la periodica aerazione naturale degli ambienti e la totale eliminazione della funzione di ricircolo dell’aria degli impianti di ventilazione con apporto di aria esterna. In aree comuni come corridoi, zone di transito o di attesa, andrà posta attenzione per evitare lo stazionamento e l’assembramento di persone, limitando queste circostanze al minimo indispensabile. 

Barbieri ed estetiste

Ingresso: Si potrà accedere soltanto tramite prenotazione (e gli esercenti dovranno naturalmente tenere l’elenco delle presenze per 14 giorni). Potrà essere rilevata la temperatura corporea, impedendo l’accesso in caso di temperatura maggiore di 37,5 gradi.

All’interno: Si raccomanda di assicurare, “per quanto possibile in ragione delle condizioni logistiche e strutturali”, il mantenimento di almeno 1 metro di separazione sia tra le singole postazioni di lavoro, sia tra i clienti. 

Attesa: Sì al gel igienizzante, no alle classiche riviste con cui ingannare l’attesa (che peraltro non si potrà più trascorrere all’interno del salone): è vietato attendere il proprio turno all’interno del locale. In ogni caso è stabilito l’obbligo di “eliminare la disponibilità di riviste e materiale informativo di uso promiscuo”. 

Distanze, mascherine e guanti: Obbligatoria la mascherina per tutti. Nel caso dei servizi di estetica, “nell’erogazione della prestazione che richiede una distanza ravvicinata l’operatore deve indossare la visiera protettiva e mascherina FFP2 senza valvola”. Per gli estetisti sono raccomandati “camici/grembiuli possibilmente monouso”. I guanti, infine, devono essere diversificati fra quelli utilizzati nel trattamento da quelli usualmente utilizzati nel contesto ambientale.

Igienizzazione: Le postazioni di lavoro dovranno essere adeguatamente pulite e disinfettate dopo ogni cliente. Assicurare regolare pulizia e disinfezione dei servizi igienici. Stop a sauna, bagno turco e vasche idromassaggio. 

In piscina

Oltre alle norme su ingresso su prenotazione (raccomandato), igienizzazione delle mani (obbligatoria al momento dell’ingresso nella struttura) e distanziamento nelle aree di transito (almeno un metro), il governo ha specificato alcune regole particolari per questi luoghi. 

Negli spogliatoi: Nel caso delle piscine viene specificato che “tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti”. Il governo raccomanda di “non consentire l’uso promiscuo degli armadietti” e di “mettere a disposizione sacchetti per riporre i propri effetti personali”.

In vasca: Ogni persona deve avere a disposizione 7 metri quadrati di superficie di acqua. Affinché questo venga garantito, il gestore è tenuto, in ragione delle aree a disposizioni, a calcolare e a gestire le entrate dei frequentatori dell’impianto. La stessa superficie (7 mq di superficie di calpestio) deve essere garantita a ogni persona nelle aree solarium e verdi. Sedie a sdraio e lettini dovranno essere disposti in modo da garantire il distanziamento sociale di almeno 1,5 metri.

Cloro: Il governo ha stabilito anche i parametri di riferimento per quanto riguarda il cloro attivo libero in vasca (il cui valore dovrà essere tra 1,0 e 1,5 mg/l) e di cloro combinato (minore o uguale a 0,40 mg/l). Il pH dovrà rimanere entro i valori di 6.5 – 7.5. Ogni due ore dovranno essere effettuati controlli su tali parametri. 

Prima dell’apertura della vasca, infine, dovrà essere confermata l’idoneità dell’acqua alla balneazione, in rispondenza di quanto previsto dalle analisi di tipo chimico e microbiologico (vedere tabella A dell’allegato a questo documento)

Norme e divieti in acqua: È obbligatoria l’uso della cuffia. Al contrario è vietato “sputare, soffiarsi il naso, urinare in acqua”. I bambini molto piccoli dovranno indossare i pannolini contenitivi.

In palestra

Distanze: Tra le norme specifiche per le palestre c’è quello che riguarda le distanze. Dovranno essere di “almeno 1 metro per le persone mentre non svolgono attività fisica”, e di almeno 2 metri “durante l’attività fisica”. Il governo sottolinea la necessità di porre “particolare attenzione a quella intensa”. 

Disinfezioni: Per gli avventori sarà obbligatorio igienizzarsi le mani al momento dell’ingresso e dell’uscita dalla palestra. Le macchine e gli attrezzi dovranno essere disinfettati “dopo l’utilizzo da parte di ogni singolo soggetto”, e la responsabilità è in capo al personale della palestra (perciò non all’utilizzatore). Non solo: nell’allegato al Dpcm si legge che “gli attrezzi e le macchine che non possono essere disinfettati non devono essere usati”.

Indumenti: In palestra sarà obbligatorio utilizzare “apposite calzature previste esclusivamente a questo scopo”. Come nel caso degli spogliatoi della piscina, “tutti gli indumenti e oggetti personali devono essere riposti dentro la borsa personale, anche qualora depositati negli appositi armadietti”. 

Vedi: Dall'estetista alle palestre, un vademecum per la riapertura
Fonte: cronaca agi


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