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Da Conte e Macron un patto 'anti-populismi'

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Il premier Giuseppe Conte ‘risponde’ a Salvini che ha aperto all’ipotesi di un governo di emergenza nazionale; il presidente francese Emmanuel Macron ‘risponde’ a Marine Le Pen che ha ipotizzato di chiudere le frontiere per il problema del coronavirus.

A Napoli va in scena il ‘patto’ anti-populismi, un alt a Salvini e Le Pen e – dicono entrambi – a coloro che sfruttano il tema del contagio per soffiare sulla paura. “Pare che il virus non si fermi ai confini… è un’emergenza che riguarda tutti” e che merita una risposta europea, a cominciare da una maggiore flessibilità sui conti, osserva il presidente francese.

“Chiudere le frontiere sarebbe un danno irreversibile economico e non praticabile. Hanno detto tutto e il contrario di tutto. Tenere unito il governo e’ tenere unita la Nazione”, dice pure il presidente del Consiglio. E’ un asse soprattutto sulla necessità di affrontare insieme la sfida più difficile. E a suggellare l’intesa tra Italia e Francia – a palazzo Reale ci sono undici ministri delle rispettive delegazioni – c’e’ il presidente della Repubblica, Mattarella che ha voluto partecipare alla cena con il presidente francese, con il quale già ebbe un incontro un anno fa per sanare la crisi diplomatica apertasi tra Roma e Parigi. Un impegno, il suo nuovamente volto a rinsaldare ponti con i paesi alleati in giorni in cui, per l’epidemia di coronavirus, l’Italia rischia l’isolamento. Mattarella proprio questa mattina ha ricevuto Salvini, facendo però sapere che non si è parlato dell’ipotesi di un governo istituzionale, ipotesi che non ha ragione d’essere visto che al momento un governo in carica c’è.

Nel vertice tra Italia e Francia si stringono accordi (il più importante riguarda la cantieristica navale, con il sostegno dei due Stati per la joint venture Naviris creata da Naval Group e Fincantieri) e soprattutto si rilancia la necessità di mantenere il punto nei confronti dell’Europa su diversi fronti: Bruxelles deve concedere flessibilità, cambiare direzione sul bilancio Ue, sull’unione bancaria e sulla gestione dell’immigrazione che “deve essere strutturale, non emergenziale”. Insomma il vertice “segna un salto di qualità”, soprattutto in campo economico.

Nella dichiarazione finale del vertice Italia-Francia si parla di Libia: Roma e Parigi “sostengono con convinzione il percorso definito dalla Conferenza di Berlino, per una soluzione pacifica del conflitto, guidato dalle Nazioni Unite, nel rispetto della sovranità e dell’integrità territoriale del Paese e condannano tutte le interferenze esterne e la violazione dell’embargo delle Nazioni Unite sulle armi”. Di immigrazione: “Il Sistema Europeo di asilo dovrà essere ripensato secondo la logica della solidarietà e della responsabilità e dovrà garantire un efficace sistema di rimpatri dei migranti irregolari, anche attraverso la firma di accordi di riammissione e di politiche di incentivazione e disincentivazione con i Paesi terzi”.

E della Torino-Lione: Italia e Francia “riconfermano il loro interesse strategico per lo sviluppo della mobilità passeggeri e merci nel rispetto dell’ambiente”. Ma l’emergenza ora si chiama coronavirus e – dice Macron – non riguarda solo l’Italia, ma tutti. E allora Italia e Francia “convergono sull’opportunità di mantenere l’apertura delle frontiere in questo momento, di condividere le informazioni relative ai viaggiatori di ritorno o diretti ad aree a rischio” e “le conoscenze scientifiche e le informazioni sulle misure di contrasto adottate”. Ed ancora: Roma e Parigi collaborano “in stretto raccordo per fronteggiare l’emergenza” derivante dal virus Covid-19, a tutela dei propri cittadini e di tutti i cittadini europei. I due Paesi sostengono la necessità di una posizione europea comune per contrastare la sfida globale”. 

Vedi: Da Conte e Macron un patto 'anti-populismi'
Fonte: politica agi


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