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Covid, una brutta notte napoletana. Violenza pilotata.

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Di Redazione

L’ipotesi del coprifuoco alle 23 e lockdown paventato: è bastato questo a far esplodere la violenza nelle strade di Napoli. Una violenza pilotata, voluta, programmata e cercata, su questo non abbiamo dubbi. Ore di scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, giornalisti aggrediti e feriti, lancio di bottiglie, pietre e bombe carte su poliziotti e carabinieri, cassonetti incendiati. Questa notte abbiamo assistito alla “brutta” Napoli. La Napoli che spesso cade nella regia violenta di forze che non amano la legalità.

La notte di scontri ha visto alcune centinaia di persone – in maggioranza giovani commercianti, ristoratori e altri lavoratori del by night, e forse tanti provocatori attaccare le forze dell’ordine. I  dimostranti, alternavano appelli alla “libertà” ad insulti rivolti ai rappresentanti del governo regionale, si sono ingrossate man mano che la protesta si è spostata verso il Lungomare, e agli operatori commerciali si sono aggiunti gruppi di violenti, alcuni di quali legati al tifo organizzato. Il clima è dunque mutato rapidamente, gli slogan si sono incattiviti e anche gli atteggiamenti. A farne le spese diversi cronisti, a cominciare dai reporter di Rai News e di Sky tg24 (il collega Paolo Fratter è stato colpito e sbattuto sul cofano di un’auto), altri sono stati allontanati.

Grande professionalità e sangue freddo hanno dimostrato gli uomini in divisa, che erano ovviamente in assetto antisommossa, i quali hanno contenuto l’aggressione limitandosi a cariche di alleggerimento e al lancio di lacrimogeni, evitando così che il bilancio dei danni si potesse estendere anche alle persone.  Insomma una brutta notte napoletana.


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