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Costituzione e Anticorruzione. Ida Nicotra una vita d’impegno per una bella Italia

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di Rosanna La Malfa

Ida Nicotra vanta un importante curriculum investito in esperienze ai massimi livelli, in campo accademico e scientifico, con numerose pubblicazioni. Avvocato abilitato al patrocinio nelle Giurisdizioni Superiori. Esperto di diritto pubblico degli Enti locali, di diritto dell’Ambiente e di Diritto pubblico comparato. Da luglio del 2014 lavora fianco a fianco con il Presidente dell’Anac (Autorità nazionale Anticorruzione), Raffaele Cantone, di cui è componente a pieno onore e titolo.  

Sarò molto diretta e provocatoria. L’Italia è un popolo di corrotti?

La corruzione è un male che affligge l’Italia, ma le generalizzazioni non sono mai corrette. Il nostro Paese è fatto di tante persone capaci e perbene che fanno con dedizione e scrupolo il loro lavoro sia nel settore pubblico che in quello privato. Se così non fosse non potremmo essere la settima Nazione più industrializzata al mondo, in Europa seconda solo alla Germania. Certo sarebbe un grave errore sottovalutare i dati forniti in questi giorni dalla Svimez che registrano come il ritardo del Meridione e delle Isole rispetto al Centro nord si amplia sempre più, in termini di occupazione giovanile, di efficienza della pubblica amministrazione, di servizi sanitari. Il Sud invecchia precocemente perché nascono pochi bambini e molti giovani bravi e preparati emigrano in cerca di lavoro. Il quadro non è confortante.

Cambiare l’Italia: si può e si deve. Quali sono le attività dell’Anac?

Da quando esiste l’Autorità Nazionale Anticorruzione l’Italia ha fatto notevoli passi avanti nelle strategie di contrasto alla corruzione. L’indice di percezione della corruzione di Transparency International del 2018 restituisce un quadro nettamente migliore rispetto al passato, le posizioni scalate sono ben 15 da quando opera l’Anac ( siamo al 54 ° posto su 180 Paesi). Il miglioramento complessivo della situazione italiana sul fronte della prevenzione ai fenomeni corruttivi è il frutto di un intenso lavoro dell’Autorità sulla vigilanza in materia di appalti, sul monitoraggio effettuato sui piani anticorruzione e sulla trasparenza delle pubbliche amministrazioni, in settori particolarmente sensibili come il comparto sanità,  sulla tutela del whistleblower.  Adesso Anac può impugnare i bandi di gara irregolari davanti al giudice amministrativo, nell’interesse della legge.

La trasparenza come principio cardine e come dovere delle PA e del cittadino. Idee e proposte.

Con la trasparenza la società italiana compie il vero salto di qualità nel modo di affrontare il problema della corruzione. Si tratta un cambiamento radicale nelle relazioni tra cittadini e istituzioni. L’accesso generalizzato ai dati e ai documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni costituisce la modalità più immediata per la partecipazione dei cittadini alla vita dell’ente e per attuare forme di controllo diffuse sull’utilizzo delle risorse collettive.

Sta progressivamente mutando l’approccio culturale che apre la strada nell’ordinamento italiano alla trasparenza; costruita sul modello anglosassone, consente ai cittadini di conoscere nel dettaglio l’attività degli enti: dallo stato di salubrità dei luoghi, alla raccolta di documenti sulle zone contaminate al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica per un intervento di bonifica ambientale,  alla verifica del rispetto di una lista d’attesa per il ricovero in ospedale, al regolare svolgimento di una procedura di gara, solo per citare alcuni esempi.

Lei è anche docente universitaria, ordinaria di Diritto costituzionale a Catania. Esiste la corruzione accademica e se esiste, come debellarla?

Innanzitutto mi lasci dire che  sono orgogliosa di appartenere all’Ateneo di Catania, dove ho anche conseguito la laurea in giurisprudenza.  Dopo momenti di difficoltà, nell’ultimo anno, anche grazie ad una guida attenta, l’Università  è stata promossa nella “serie A” della ricerca scientifica. Infatti, secondo la nuova classifica internazionale delle Università QS Worid University Rankings registra, nel 2018, l’inclusione del nostro Ateneo nella categoria “Very High Research Intensive”.

Non vi sono settori immuni dalla corruzione e neanche l’Università lo è: nelle Università italiane esistono episodi di corruzione e di inefficienza. L’Anac d’intesa con il Miur ha predisposto un capitolo del Piano Anticorruzione dedicato proprio all’Università, allo scopo di inserire “anticorpi” per evitare nepotismo e favoritismi, vigilando sui possibili conflitti di interesse fra giudicante e giudicato.  Anche tutelando chi denuncia che non può restare solo. Oggi una legge protegge chi segnala i fatti illeciti che avvengono dentro i pubblici uffici. Posso dire, comunque, che la maggioranza dei miei colleghi è competente, motivata e perbene.

Molti ricercatori , dopo il conseguimento della laurea, se ne vanno perché  c’è un raccomandato da assumere.

Mi piacerebbe che i giovani ricercatori rimanessero in Sicilia e provassero a investire il loro talento nel nostro territorio. Perché tantissimi ce l’hanno fatta, aiutati soltanto da capacità e ostinazione, perché, è sbagliato arrendersi al primo ostacolo. Bisogna insistere e rilanciare dinanzi alle difficoltà. Credo sia questa l’unica ricetta per raggiungere i propri sogni. Anche perché è stata la mia, che sono riuscita a realizzare il sogno di mio padre che fu costretto a lasciare gli studi e a lavorare perché mio nonno morì molto giovane.

Meritocrazia e anticorruzione fianco a fianco. Come sentirsi fieri di essere italiani?

Mille modi per sentirsi fieri di essere italiani! Le cito alcuni casi in cui il merito ha trionfato e “i capaci e meritevoli”, secondo quanto recita la nostra Costituzione, sono stati premiati. Dal maggior riconoscimento per la matematica pari al Nobel assegnato a un giovane professore italiano, ai successi sportivi dei nostri atleti della scherma che hanno conquistato l’oro, allenandosi con dedizione e sacrificio, alla figura di Sergio Marchionne, manager di statura mondiale, al divulgatore Alberto Angela che porta a casa degli italiani i tesori d’arte nel nostro Paese, che è “figlio di” ma è, forse, addirittura più bravo del padre!

È stato difficile come Donna fare carriera?

Le confesso: non è stato e non è sempre facile. Per dirla con una efficace espressione della Corte costituzionale, nel nostro Paese persistono “resistenze culturali e sociali ancora largamente diffuse” in tema parità di genere. Pochi giorni fa, il Parlamento ha proceduto alle nomine degli organi di autogoverno delle magistrature, scegliendo 21 uomini su 21 posti disponibili e nessuna donna. Vi è un arretramento del principio della democrazia paritaria sancito in Costituzione. Il puntuale intervento del Presidente Matterella ha evidenziato che il pluralismo va declinato anche dal punto di vista del genere maschile e femminile nella composizione degli organismi di garanzia.

Definisco la nostra Costituzione “il libro più bello al mondo”. Qual è l’articolo della Costituzione che ama o cita particolarmente? Perché?

La Costituzione italiana è un documento di straordinaria importanza, essa costituisce il cuore stesso dell’ordinamento, laddove, nella sua prima parte, contiene la tavola dei valori, dei diritti e dei doveri riconosciuti dai consociati come fondanti il patto sociale. La norma che illumina ogni altra previsione costituzionale è l’art. 3 in cui viene sancito “il principio d’eguaglianza e di pari dignità sociale davanti alla legge senza distinzioni di sesso, razza, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali”.  È il compito della Repubblica di rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitano di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, segnando, così, l’affermazione dello Stato sociale in aiuto dei più deboli.

Ideali. Meritocrazia. Onestà. Dai giovani usando il linguaggio delle nuove tecnologie, dagli incontri nelle scuole a forum pubblici con i Cittadini. La sua ricetta per la legalità?

Durante i numerosissimi incontri nelle scuole ho consigliato ai giovani, a cominciare dai più piccoli, di praticare la legalità attraverso un uso appropriato dei social network e della messaggistica. Secondo gli ultimi dati un ragazzo su dieci in Italia tenta il suicido perché è vittima del cyber bullismo, mentre nelle scuole sono sempre più frequenti atti di bullismo. La legalità passa, in primo luogo, dall’attenzione verso l’altro. Occorre che i giovani sappiano cogliere l’importanza dei doveri, come l’altra faccia dei diritti. E leggo loro la Costituzione “La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo (…) e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica economica e sociale”.  La legalità comincia tra i banchi di scuola rispettando gli insegnanti, isolando chi prevarica, evitando di copiare durante i compiti in classe, rompendo il muro del silenzio. Bisogna che le nuove generazioni si impegnino nello sport, in cui chi è bravo, chi non si arrende, chi si sacrifica va avanti. I giovani che praticano sport si avvicinano al merito, alla lealtà, alla solidarietà e sarà più facile che da adulti divengano cittadini attenti al valore della legalità.

 


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