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Cosa succederà alle dogane in caso di Brexit senza accordo

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In caso di Brexit senza accordo l’Unione Europea intende condurre controlli “rigorosi” alle dogane. Lo ha annunciato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, in una conferenza stampa per presentare i piani d’emergenza dell’Ue. “Preferisco dei controlli rigorosi e file di camion a una crisi sanitaria o traffici illegali”, ha detto Moscovici: “la sicurezza degli europei sarà la nostra priorità assoluta”.

“Nel settore doganale e fiscale, una Brexit senza accordo significherebbe l’immediato ristabilimento dei controlli doganali sulle merci provenienti dal Regno Unito, nuovi moduli doganali da compilare per le società che commerciano con il Regno Unito e la necessità di riscuotere l’IVA sulle merci importato dal Regno Unito”

Il commissario Ue ha ricordato che le dogane saranno un dei principali settori toccati da una Brexit senza accordo. “Il Regno Unito diventerebbe uno Stato terzo da un giorno all’altro: ci sarebbe un cambio giuridico istantaneo, radicale, molto sostanziale per Regno Unito, i nostri stati membri e le nostre imprese”, ha detto Moscovici. Alle merci che “oggi circolano senza controlli né formalità doganali” tra le due sponde della Manica verrebbe applicato immediatamente il codice doganale europeo. 

“Ristabilire i controlli con il Regno Unito è la sfida maggiore visto il traffico commerciale che è denso: più di 4 milioni di veicoli l’anno, cioè 11 mila veicoli al giorno, transitano tra Calais e Dover”, ha ricordato Moscovici. Le imprese importatrici e esportatrici dovrebbero procedere alle “formalità doganali” con un aumento del carico burocratico fino al 50%. Inoltre, le merci in provenienza dal Regno Unito sarebbero soggette a “diritti doganali, Iva e accise” che “dovranno essere pagate alle dogane”, ha detto Moscovici. L’impatto si farebbe sentire anche sui viaggiatori.

“I bagagli e le merci sarebbero oggetto di controlli doganali”, ha spiegato Moscovici: “I viaggiatori in provenienza del Regno Unito non potrebbero trasportare alcune merci come i prodotti di origine animali o somme contanti superiori ai 10 mila euro che dovrebbero essere dichiarate”. Moscovici ha ripetuto che “noi non auspichiamo il no-deal, vogliamo evitarlo. Ma dobbiamo prepararci tecnicamente. Se il regno Unito dovesse abbandonare la Ue senza accordo entro il 12 aprile, allora sarà il 7 maggio, quando saranno presentate le nostre previsioni di primavera” che sarà fatto il punto su quale sarà l’impatto dell’uscita di Londra dall’Unione.

Vedi: Cosa succederà alle dogane in caso di Brexit senza accordo
Fonte: estero agi


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