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Confedercontribuenti: Superbonus, imprese e famiglie tradite dalla Stato.

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Migliaia di imprenditori onesti prossimi al fallimento, non per colpa dei debiti o mal gestione della propria azienda, ma per crediti vantati nei confronti dello Stato. Sono disperati e sull’orlo di una crisi di nervi, perché da mesi non riescono a trovare una soluzione e che vedono distrutto il lavoro di una vita.

Finocchiaro: “Hanno distrutto la piccola imprenditoria edile. Non riusciamo a comprendere perché Draghi ha deciso, in maniera unilaterale, in maniera assurda, di bloccare la cessione dei crediti e decretare così la fine della misura e di migliaia di imprese oneste e laboriose!”

di Redazione.

Migliaia di imprenditori onesti prossimi al fallimento, non per colpa dei debiti o mal gestione della propria azienda, ma per crediti vantati nei confronti dello Stato. Sono disperati e sull’orlo di una crisi di nervi, perché da mesi non riescono a trovare una soluzione e che vedono distrutto il lavoro di una vita.

Fornitori non pagati, assegni con scadenze che non potranno essere onorati. Durc non in regola.

Operai licenziati. L’agenzia delle Entrate e casse previdenziali pronti ad entrare in azione, con tutto quello che ne consegue.

Se questa è la situazione delle imprese, non meno disperata è la situazione delle famiglie italiani, che si trovano la propria casa sventrata i lavori non ultimati e rischiano che l’agenzia delle entrate bussi alla porta per pignorare tutto.

Non di meno, la situazione dei ‘condomini’ che si ritrovano lavori non ultimati sospesi che rischiano seriamente il recupero dell’agevolazione fiscale.

Inizia così il contenzioso legali tra committente e impresa.

L’usura e gli strozzini in tutto questo ci sguazzano a meraviglia.

Il presidente di Confedercontribuenti, Carmelo Finocchiaro, non ha peli sulla lingua: “Hanno distrutto la piccola imprenditoria edile. Non riusciamo a comprendere perché Draghi ha deciso, in maniera unilaterale, in maniera assurda, di bloccare la cessione dei crediti e decretare così la fine della misura e di migliaia di imprese oneste e laboriose!”

“Cui prodest? Difficile a dirsi, forse per agevolare le lobby di potere, i gruppi bancari, le società energetiche. Gli imprenditori, ma anche le famiglie italiane che speravano di migliorare le condizioni della prima casa si sentono traditi, truffati, presi in giro!

Sul superbonus 110% e su tutti i bonus edilizi che utilizzano il meccanismo delle opzioni (sconto in fattura e cessione del credito) si è ormai creata una situazione molto particolare che va avanti da gennaio 2022 quando il Governo ha ritenuto necessario modificare la cessione del credito.

Da gennaio 2022, professionisti, imprese e contribuenti stessi sono vittima della loro scelta di aver utilizzato il superbonus mediante sconto in fattura. Scelta lecita e fondata su un sistema normativo che non esiste più che i Governo con vari provvedimenti d’urgenza ha stravolto generando mini-transitori che hanno confuso tutti e soprattutto bloccato le banche.

Un problema che è già stato evidenziato da parlamentari di ogni colore, associazioni, ordini professionali, sindacati e gruppo di professionisti e imprese, ma che ad oggi non è ancora stato risolto.

Sul superbonus 110% e su tutti i bonus edilizi che utilizzano il meccanismo delle opzioni (sconto in fattura e cessione del credito) si è ormai creata una situazione molto particolare che va avanti da gennaio 2022 quando il Governo ha ritenuto necessario modificare la cessione del credito.

Da gennaio 2022, professionisti, imprese e contribuenti stessi sono vittima della loro scelta di aver utilizzato il superbonus mediante sconto in fattura. Scelta lecita e fondata su un sistema normativo che non esiste più che il Governo, con vari provvedimenti d’urgenza, ha stravolto generando confusione in tutti e soprattutto bloccato le banche.

Un problema che è già stato evidenziato da parlamentari di ogni colore, associazioni, ordini professionali, sindacati e gruppo di professionisti e imprese, ma che ad oggi non è ancora stato risolto.

Eppure, il Superbonus ha prodotto enormi vantaggi economici, sociali e ambientali.

Un recente studio di Nomisma ha evidenziato che dai 38,7 miliardi di euro spesi finora in superbonus sono stati generati 124,8 miliardi di euro: a) 56,1 miliardi come effetto diretto – la spesa aggiuntiva in superbonus genera una produzione nel settore delle costruzioni ed in tutti i settori che devono attivarsi per produrre semilavorati, prodotti intermedi e servizi necessari al processo produttivo; b) 25,3 miliardi come effetto indiretto – ogni settore attivato direttamente né attiva altri in modo indiretto; c) 43,4 miliardi come effetto indotto – le produzioni dirette e indirette remunerano il fattore lavoro con redditi che alimentano una spesa in consumi finali che a sua volte richiede maggiori produzioni.

Dai cantieri di superbonus si sarebbero, inoltre, sviluppati: 410.000 occupati nel settore delle costruzioni e 224.000 occupati nei settori collegati.

Eppure, non sono bastati i complimenti della presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, al nostro Presidente del Consiglio, l’europeista Mario Draghi, nell’annunciare l’erogazione all’Italia della tranche da 21 miliardi di euro del Recovery Fund, per la proroga del Superbonus scrivendo testualmente che “l’estensione degli incentivi per il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici (cioè il Superbonus) rappresenta un significativo contributo alla transizione ecologica”.

“Dietro questa situazione drammatica”, conclude Finocchiaro, “ci sono storie umane di padri di famiglia completamente distrutti e sull’orlo del fallimento. Sono persone che si erano fidate ad occhi chiusi dello Stato. Tutto ciò vuol dire lavoratori licenziati, drammi familiari, vite spezzate”.

Di questi drammi, in campagna elettore, però, non ne parla nessuno.