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Confedercontribuenti: sì al green pass, purché gli imprenditori non debbano mai più interrompere le proprie attività

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Le attività economiche rispetteranno i provvedimenti del governo, ma basta chiusure, altrimenti sarà mobilitazione. Per sostenere il turismo sarebbe stato meglio, in questi anni, incentivare gli italiani a visitare le splendide, innumerevoli mete offerte dal nostro Paese

di Calogero Spallino*

Tutti stiamo accusando questo momento di confusione generale tra lo “scientificamente corretto” e lo “scientificamente scorretto”.
Il tema della vaccinazione, in particolare del Green pass, si è dimostrato essere un tema altamente divisivo sia per le rappresentanze politiche sia, più in generale, per l’intera opinione pubblica.
Lungi dalla nostra organizzazione voler appoggiare una visione piuttosto che un’altra ma riteniamo sia necessaria, per la ripresa economica del nostro paese, una maggiore serietà nell’affrontare temi così importanti.
Non possiamo continuare a tollerare dalla politica un atteggiamento più simile al tifo da stadio che alla risoluzione delle problematiche, con annesse proposte concrete.
Per la nostra Organizzazione non può bastare dire “vaccinatevi senza la sicurezza che possiate continuare la vostra attività” così come non può bastare dire “non vaccinatevi perché siete liberi di fare quel che volete”.
Non si può continuare a giocare con la disinformazione per prendere tempo a discapito di tutti coloro che hanno un’attività da gestire e una famiglia da mantenere.
Riteniamo sicuramente paradossale che le organizzazioni – politiche e non – che fino ad oggi hanno puntato con forza alla riapertura delle attività economiche, facciano così tanta ostruzione a un provvedimento che nel bene o nel male, come anche detto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, non è orientato ad essere “un arbitrio” bensì ad essere una condizione necessaria a mantenere aperte tutte le attività economiche del nostro paese.
Indipendentemente dalle scelte politiche e non, l’obiettivo ultimo delle nostre attività sul territorio internazionale, nazionale, regionale è più prettamente locale è e sarà sempre quello di tutelare, al massimo delle nostre possibilità, la continuità lavorativa del nostro tessuto economico/imprenditoriale.
Siamo sicuramente consci che un simile provvedimento possa sembrare più una limitazione della libertà individuale e di movimento, diritti tra l’altro garantiti agli articoli 13 e 16 della nostra Costituzione, è bene però anche sottolineare che per Costituzione è consentito limitare la libertà di circolazione per giustificati motivi di sanità e sicurezza atti a tutelare la salute pubblica.
La nostra Organizzazione, pertanto, cercherà di venire incontro a tali esigenze, così come incontro sono venuti molti imprenditori decidendo di rendere obbligatorio, all’interno dei propri locali, il Green pass.
Sottolineiamo altresì con forza la necessità di prendere tutti i provvedimenti necessari affinché nessun imprenditore possa più rischiare di interrompere la propria attività lavorativa.
Il tempo dell’accondiscendenza è finito, troppe sono state le perdite e troppi sacrifici sostenuti dalle piccole, medie e grandi imprese.
A tal proposito sarebbe stato utile, e potrebbe essere utile in futuro, soprattutto con l’arrivo della stagione estiva, incentivare il turismo interno.
Non solo il Sud ma l’Italia intera è piena di splendidi luoghi invidiati dai cittadini di tutto il mondo, come mai non si è pensato di prevenire le varianti incentivando con maggiori investimenti economici, anche tramite detrazioni, il viaggio presso tratte italiane piuttosto che europee ed extra-europee?
Molti sono stati gli appelli e forse troppo poco si è fatto attenzione, piuttosto che parlare, ogni tanto si dovrebbe imparare ad ascoltare.

* Responsabile relazioni internazionali Confedercontribuenti