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CONFEDERCONTRIBUENTI: CATANIA, SPRECHI NELLA SANITÀ. LA REGIONE INVII ISPETTORI

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18 giugno 2016 –  Lo Stato italiano con il SSN garantisce e tutela la salute del cittadino attraverso le Regioni le quali per garantire i livelli di assistenza essenziali possono stringere accordi con strutture private mediante i quali si stabilisce il numero di prestazioni che il SSN “acquista” e  che vengono rimborsati. Maggiori gli interventi somministrati, maggiori saranno i rimborsi di cui godrà la struttura.

Nel servizio sanitario oltre alle prestazioni rientra anche l’assistenza farmaceutica garantita sia a domicilio che presso le strutture di ricovero e residenza assistenziale. Tutti i servizi vengono garantiti però secondo dei determinati tetti di spesa evitando sprechi inutili.

“Tra le segnalazioni che riceviamo ogni giorno abbiamo accolto quelle di una Signora che terminato il primo periodo di cura presso un ospedale pubblico di Catania, riceve una busta di medicinali  del costo a carico del SSN di € 150,00 che servono per il proseguo della cura. Si trasferisce per competenza presso una clinica ‘convenzionata’ per la riabilitazione portandole con sé.    Pare che l’operatore della farmacia della clinica abbia riferito di non poter utilizzare i predetti farmaci poiché dovevano essere erogate da loro. Essendo i farmaci, gli stessi e utili per il proseguimento della cura, consegnata da altra struttura sanitaria verrebbe da pensare a uno  spreco.  Noi chiederemo al presidente Crocetta e all’assessorato alla salute un’indagine per accertarne sia eventuali sprechi che responsabili perché se questa fosse prassi comune i danni per il SSN costituirebbero un raddoppio milionario dei costi – interviene Carmelo Finocchiaro presidente nazionale di Confedercontribuenti.

I vari scandali legati al sistema di accreditamento al sistema pubblico di strutture ospedalieri private, rendono necessarie alcune riflessioni sul funzionamento della sanità privata convenzionata. Il sistema sanitario riconosce un dato rimborso per ciascun intervento pare senza avere pieno controllo sulla qualità degli strumenti utilizzati.

“Questa situazione deve finire. Lo Stato, il Ministero del Welfare e le Regioni dovrebbero controllare che gli standard stabiliti di ciascuna struttura privata siano rispettati. Proporremo l’istituzione di Commissioni esterne, provenienti da altre regioni o da altri paesi, al fine di controllare le reali necessità nel rispetto della salute pubblica e del risparmio della spesa pubblica” conclude Finocchiaro.

 

 


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