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"Con la caduta del Pil, gli effetti economici saranno dolorosi", dice Conte

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“Non possiamo nasconderci. L’ho detto, questa è la prova più dura dal dopoguerra. Con una tale caduta del Pil, gli effetti economici saranno molto dolorosi. È anche per questo che abbiamo varato una manovra da 25 miliardi e ora un’altra da 55: l’intervento più poderoso degli ultimi anni”. Lo dichiara il premier Conte in un a lunga intervista a Il Fatto Quotidiano nella quale il presidente del Consiglio afferma anche che “parallelamente, stiamo preparando un decreto Sburocratizzazione per rilanciare gli investimenti, velocizzare le procedure di gara, anche con soluzioni sperimentali e temporanee limitate a questa fase”. Tuttavia, aggiunge Conte, “non voglio parlare di ‘modello Genova’ perché nella maggioranza ci sono sensibilità diverse e molte resistenze”.

Nell’intervista il premier parla anche delle misure per uscire dal buio: dalle ristrutturazioni gratis al dl Antiburocrazia, quindi di Ue, Mes, Draghi, calcio, nazionalizzazioni e vacanze. E del governo e del feeling con il governatore Zaia del quale dice: “Abbiamo un buon rapporto, di correttezza istituzionale. Ma mi tengo stretto questo governo. L’esperienza con la Lega l’ho già vissuta. Basta così, grazie”.

Su Recovery Fund e Mes invece Conte afferma che “entriamo nel vivo ora. C’è un’istanza più ambiziosa di Italia, Spagna, Francia. E una traduzione più ‘frugale’ dei Paesi del Nord. Continueremo a batterci perché prevalga l’ipotesi più ambiziosa. Ma il Recovery fund difficilmente partirà prima dell’estate mentre sul Mes ribadisce: “Resto convinto che il Mes non ci serva”. E sul pronunciamento di ieri della Corte costituzionale tedesca che mette in dubbio gli acquisti della Bce e la politica sin qui conseguita da Draghi, Conte riflette: “Non ha il compito di decidere cosa la Bce può fare o no. Tutti si possono esprimere, ma sarei curioso del parere della Corte di giustizia europea”. 

Infine le vacanze e le prospettive future del virus: “Confido che l’epidemia sarà sempre più sotto controllo e potremo andare in vacanza. Magari con più cautele di prima, ma al mare, in montagna, in collina ci andremo. Sarebbe bello, per aiutare il settore duramente colpito del turismo, che tutti gli italiani passassero le ferie in Italia” conclude il premier.

 

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Fonte: politica agi


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