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Come sta andando il ballottaggio tra Macron e Le Pen

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AGI – Con i riflettori del mondo e dei mercati puntati, la Francia vota oggi per il suo 26esimo presidente della Repubblica. La sfida è fra l’attuale presidente in carica, Emmanuel Macron, e Marine Le Pen, come nell’edizione del 2017. Secondo tutti i sondaggi Macron dovrebbe vincere con un risultato che oscilla fra il 55 e il 57%, in un duello più serrato rispetto a 5 anni fa, quando il presidente-candidato trionfò con oltre il 66% dei consensi ottenuti.

I seggi, aperti alle ore 8, rimarranno operativi fino alle 20 nelle grandi città, altrove fino alle 19. Sono 48,7 milioni gli aventi diritto, cioè tutti i cittadini francesi dai 18 anni in su. Alle 12 l’affluenza alle urne è risultata pari al 26,41%, in crescita di un punto rispetto al primo turno di due settimane fa. Nel 2017, alla stessa ora, sempre nel secondo turno, era pari al 28,23% e nel 2012 era del 30,66%.

Si conferma, quindi, un trend in calo rispetto al passato. In questo periodo le scuole sono in vacanza. Molte persone votano per delega. Per di più il maltempo, nelle regioni del Nord, potrebbe costringere molti a casa. In queste elezioni show il presidente Macron, e sua moglie Brigitte hanno votato contemporaneamente nel loro seggio a Le Touquet, nel nord della Francia.

All’uscita della sua abitazione e all’arrivo al seggio, Macron, accompagnato da Brigitte e circondato da decine di telecamere, si è concesso a centinaia di sostenitori che lo hanno salutato stringedogli la mano, abbracciandolo, baciandolo e scattando selfie accanto a lui. Due veri bagni di folla, come è stato per Le Pen poco prima (in entrambi i casi non si è vista l’ombra di una mascherina anti-Covid, segno che l’epidemia è ormai considerata alle spalle in Francia).

Il presidente-candidato ha poi pranzato in famiglia e nel pomeriggio è atteso a Parigi, all’Eliseo, per seguire i risultati dei primi exit poll. In seguito andrà al Campo di Marte, uno dei luoghi simbolici della Rivoluzione che si trova ai piedi della Torre Eiffel e che è stato scelto per la sua serata elettorale. Nel 2017 avrebbe voluto festeggiare in questi giardini la sua vittoria, ma il Comune di Parigi non gli diede l’autorizzazione.

Marine Le Pen invece ha votato nel suo seggio elettorale di Henin-Beaumont, nel dipartimento del Pas-de-Calais, lo stesso di Macron. La candidata del Rassemblement National ha ottenuto oltre il 35% dei voti in queste terre al primo turno delle presidenziali: è il suo feudo.

Sotto il sole, è arrivata circondata dai giornalisti concedendosi anche lei ai suoi sostenitori, che l’hanno accolta con incoraggiamenti, baci e abbracci. La leader nazionalista ha pranzato poi con il sindaco di questa cittadina del nord della Francia, Steve Briois, e un altro amico deputato.

A quanto pare ha chiesto un pasto a base di formaggi, il suo cibo preferito. Anche Le Pen tornerà a Parigi e dopo un breve passaggio al quartier generale si recherà nella location decisa per la serata elettorale, nel sedicesimeno arrondissement della capitale, precisamente al Bois de Boulogne. In caso di vittoria, ha previsto una grande festa alla Place de la Concorde, perché, ha spiegato, “serve concordia nel nostro Paese”.

Non è mancata la performance di chi aveva nei giorni scorsi già dichiarato che non avrebbe preso posizione. Il leader di Resistons, Jean Lassalle, famoso per i suoi exploit, ha voluto immortalare il problema dell’astensionismo davanti alla stampa e, mettendosi in tasca la sua scheda bianca, ha affermato: “Astensionista davanti le urne. Dopo questi ultimi giorni di campagna, che mi hanno provocato anche delle notti insonni, mi sono detto che il voto bianco non bastava. A nome della circoscrizione che mi ha dato fiducia mi è sembrato che dovevo alzare i toni ed espormi per dire che la situazione è preoccupante. Questo atto che può sembrare sciocco o insensato, rientra in una forma di resistenza politica, continuerò la mia riflessione nelle settimane prossime” ha detto Lassalle. Secondo i politologi ad avere la ‘chiave’ del secondo turno sono soprattutto i 12,8 milioni di francesi che il 10 aprile si sono astenuti, pari al 25,8% degli iscritti, e quei 780.000 (1,51%) che hanno espresso un voto bianco o nullo.

Source: agi


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