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Come funziona l'app per tracciare i contagiati testata dall'Umbria

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Un’app per tracciare gli spostamenti delle persone contagiate dal coronavirus e un piano che mira ad aumentare il numero di tamponi. L’Umbria si candida ad essere la prima regione italiana a seguire il cosiddetto ‘modello Corea del Sud’ nella lotta alla diffusione del Covid-19. Una sperimentazione su una regione piccola, meno di 900 mila abitanti, che per la presidente, Dontella Tesei, potrebbe però fare da apripista a livello nazionale.

“Si tratta di un esperimento che il nostro numero di abitanti consente, più che altrove, di essere realizzato e di avere un effetto benefico – afferma la governatrice rispondendo all’AGI – ma speriamo di poterlo applicare anche altrove, insieme ad altre misure che stiamo prendendo. Potrebbe rivelarsi molto utile nel momento drammatico che stiamo vivendo”.

L’app in questione, la cui sperimentazione in Umbria potrebbe partire già la prossima settimana, si chiama “StopCovid19” ed è stata ideata dalla società valtellinese Webtek e donata alle autorità gratuitamente. Tramite gps, consente di monitorare i nostri ultimi spostamenti e di avvisarci nel caso di contatti con persone risultate positive al coronavirus, consentendo di ricostruire la catena dei contagi. In caso di possibile contagio, è poi l’autorità sanitaria a mettersi in contatto con l’utente.

L’idea di portarla in Umbria è venuta all’assessore regionale allo Sviluppo economico, innovazione e digitale, Michele Fioroni, che fin da quando era assessore al comune di Perugia è impegnato sul fronte della sperimentazione digitale. “Siamo partiti dall’idea che tramite il digitale si potesse avviare una battaglia – spiega Fioroni – avevamo visto che tecnologie di questo tipo erano state applicate con efficacia in altri Paesi e ci siamo mossi per mettere in piedi qualcosa di analogo, con la collaborazione delle Asl. Stiamo lavorando per rendere operativo il servizio prima possibile, con l’obiettivo che anche altre regioni se ne dotino”.

Già la prossima settimana, quindi, la Regione lavorerà con i sindaci del territorio e dei testimonial per dare il via a una campagna di lancio, per invitare più cittadini possibile a scaricare l’app, disponibile per Ios e Android, che sarà tanto più efficace quanto più diffusa nella popolazione. “Siamo fiduciosi che questo possa avvenire velocemente – spiega l’assessore – ormai anche la popolazione anziana comincia ad avere dimestichezza con i social e la penetrazione dello smartphone comincia ad essere vicina al 100%”.

L’utilizzo di dispositivi gps per controllare la catena dei contagi ha aperto una discussione sul rispetto delle norme a tutela privacy, ma l’azienda produttrice dell’app ha già pensato a una soluzione. “Posto che lo stato di emergenza in questo momento giustifica la sperimentazione – sottolinea Fioroni – in questo caso i soggetti dal punto di vista statistico rimangono anonimi e solo l’autorità sanitaria avrà modo di contattarli. La persona che viene avvisata del potenziale contagio, invece, non saprà il nome di chi ha potuto contagiarla”.

A emergenza finita gli utenti potranno chiedere la cancellazione dei propri dati personali, che saranno comunque automaticamente cancellati dopo 30 giorni dalla segnalazione. In un periodo in cui le persone sono costrette a rimanere a casa, un’app che traccia gli spostamenti potrebbe sembrare poco utile, ma un controllo capillare dei movimenti dei cittadini potrebbe essere fondamentale in un secondo momento.

“L’app serve adesso, ma soprattutto servirà quando torneremo a una vita quasi normale – ricorda Fioroni – in quel momento sarà molto importante per evitare che possa esserci un nuovo innalzamento della curva dei contagi”. Quando le persone che torneranno a spostarsi, infatti, scopriranno di essere positive, si potrà risalire ai contatti che hanno avuto con altre persone quando erano ancora inconsapevoli di aver contratto l’infezione.

L’app, inoltre, potrà dare risultati efficaci in termini di prevenzione quando si arriverà a coprire una grossa fetta di popolazione con i tamponi per verificare la positivita’ al virus anche degli asintomatici. Ed è proprio aumentare in modo considerevole i test uno degli obiettivi della giunta Tesei. L’assessore alla Salute, Luca Coletto, si è dichiarato favorevole ai tamponi di massa: “Effettuare i test anche ai soggetti asintomatici rappresenterebbe una buona strategia per contenere la diffusione dell’infezione, ma il provvedimento dovrebbe essere esteso su scala nazionale”.

In Umbria, ad oggi sono stati effettuati 3.146 tamponi, a fronte di 522 contagi e 3827 persone messe in osservazione, tra quelle ancora in quarantena e quelle già uscite dall’isolamento. “Abbiamo incrementato il numero dei tamponi, individuando le aree più colpite e in futuro andremo in questa direzione – ha sottolineato la presidente Tesei – ma il modello e’ tracciato a livello centrale e i tamponi arrivano dallo Stato. Stiamo cercando di verificare nel modo piu’ ampio possibile soluzioni a questa problematica”.

Vedi: Come funziona l'app per tracciare i contagiati testata dall'Umbria
Fonte: cronaca agi


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